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I Ciommetti, due giovani dall'animo antico che profuma di tradizione: la loro vita da osti

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CORIGLIANO-ROSSANO - Fino a qualche anno fa, ascoltando il Vangelo capitava di sentire la famosa parabola del figliol prodigo. Ai giorni nostri la stessa parabola viene definita “del Padre misericordioso” perché la Chiesa tende a mettere in risalto il perdono del Padre, anziché il pentimento del figlio scapestrato.

Qui però non si vuole parlare di Vangelo, ma di figli che tornano per trovare spazi nella terra d’origine.

Parliamo di due giovani che hanno studiato fuori sede e che, alla scomparsa del caro papà, sono tornati per dirigere il piccolo negozio di alimentari che questo gestiva. Si tratta di un negozio minuscolo, ma ricco di prelibatezze ricercate dai cultori del mangiar bene.

Francesco e Pasquale si sono subito resi conto che il negozio poteva si andare avanti, ma per un salto di qualità, c’era bisogno di qualcosa in più che lo rendesse meta preferita dai buongustai.

Hanno perciò ingaggiato la propria mamma e la moglie di uno dei due ed hanno creato un vero e proprio tempio del gusto rossanese, frequentato da tanti clienti. Anche i turisti che cercano il cibo locale, non mancano di fare una visita a questo posto dal sapore antico.

Al giorno d’oggi non è facile trovare il tempo per preparare i piatti della tradizione, ma se anche il tempo si riuscisse a trovare, la maestria nel mescolare gli ingredienti e nei tempi di cottura ormai è finita nel dimenticatoio, se mai è stata presente nella mente di tante donne.

Per fortuna ci pensa la signora Maria Teresa a preparare tante leccornie, sempre con ingredienti freschi e genuini. Anche i piatti che potrebbero sembrare più semplici, preparati in questo locale, assumono sapori che fanno tornare alla mente i tempi andati.

La scelta del nome denota anch’esso un attaccamento alla propria terra ed alle proprie radici: “i Ciommetti”, soprannome della famiglia Avena che i ragazzi non vogliono disconoscere.

Olive a ra fressuredda, riunedde, rape e sozizze, pitticedde e tutte i manere, sardedda e alici scattiate” da asporto, sono lì a tentare anche i più volenterosi a seguire una qualche dieta. A certe pietanze non si può resistere.

Ogni giorno un menù diverso. Per conoscere cosa bolle in pentola, è stato creato anche un gruppo WhatsApp sul quale si invia il menu del giorno. Per essere inseriti nel gruppo basta telefonare o recarsi di persona per un primo approccio. Loro si trovano in Piazza Grottaferrata a Rossano Centro.

Il cibo identitario di Rossano rischia però di scomparire se non si trovano giovani che hanno la passione per la propria terra e la propria cucina. Non sarebbe male organizzare una scuola, con la signora Maria Teresa a fare da tutor.

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide