Dalla paura alla nascita di una nuova vita: l’ospedale Annunziata di Cosenza salva una giovane mamma e il suo piccolo
Un taglio cesareo che sembrava un intervento di routine si è trasformato in un difficile e rischioso intervento, ma grazie alla professionalità dell'equipe medica ha avuto un lieto fine. Mamma Giuseppina ed il piccolo Andrea stanno bene

FRASCINETO - «Vogliamo raccontare una storia a lieto fine e ringraziare l'equipe di ginecologia e ostetricia dell'ospedale Annunziata di Cosenza per aver letteralmente salvato la vita di nostra figlia».
Oggi vi raccontiamo la storia di Giuseppina La Rocca e del suo piccolo Andrea venuto alla luce grazie alla professionalità e all'eccellenza della sanità calabrese. Perché anche in Calabria c'è speranza. A condividerla con gioia a noi è stato Antonio La Rocca, un nostro lettore di Frascineto, papà di Giuseppina e nonno del piccolo Andrea.
«Mercoledì 25 gennaio - racconta Antonio - è una data che rimarrà impressa nella memoria della nostra famiglia, non solo per la nascita del nostro meraviglioso nipote Andrea ma anche perché abbiamo potuto costatare come l’elevata professionalità e la eccellente cooperazione di un gruppo di medici, ostetriche e infermieri ha dimostrato di poter affrontare con successo una complicanza rara e potenzialmente mortale per una giovane mamma».
Giuseppina, la giovane figlia di Antonio, è stata ricoverata presso l'ospedale di Castrovillari per essere sottoposta ad un intervento di taglio cesare. Tutto sembrava nella norma ed il taglio cesareo avrebbe dovuto essere un intervento di routine, ma a causa di problemi legati alle sale operatorie è stata poi trasferita nello stesso giorno presso la ginecologia e ostetricia dell'Annunziata di Cosenza. Una volta accolta e preparata per l'intervento, Giuseppina, è stata condotta in sala operatoria per eseguire l'intervento.
I chirurghi sul tavolo operatorio - la dottoressa Cerenzia e la dottoressa Marzullo - subito dopo l'incisione si sono accorte che l'utero presentava un severissimo quadro di percretismo placentare, cioè la placenta aveva infiltrato l'intera parete uterina fino ad invadere persino la parete vescicale «successivamente - continua il signor Antonio - abbiamo appreso quanto grave e rischiosa era la situazione per nostra figlia».
Subito dopo, le dottoresse hanno allertato il primario - professor Michele Morelli - che ha dato precise istruzioni e in pochi minuti era in camera operatoria eseguendo un intervento che ha salvato la vita di Giuseppina. «Abbiamo potuto constatare - dice Antonio - efficienza e umanità in ogni momento e da parte di tutto il personale. Il giorno dopo quando il pericolo era scampato abbiamo assistito ad una ulteriore prova di eccellente sanità in Calabria, un team formato dal professore Morelli, dalla ostetrica Mazzulla, dalla neonatologa dottoressa Di Stilo e dalla psicologa dottoressa Peta, che ci ha raggiunto in camera dove si trovava Giuseppina e con molta umanità ci ha comunicato tutto quello che era successo con informazioni scientifiche chiare ma anche con semplicità, calore e umanità. Tutto questo ci ha commosso e riempito di gratitudine».
«I reparti di ginecologia e neonatologia - conclude Antonio - diretti dal dottor Scarpelli e dal professor Morelli rappresentano una reale eccellenza per il nostro territorio. Grazie dalla nostra famiglia che oggi è voce della nostra comunità».