In fuga dall’Ucraina, sull’A2 l’auto va in panne: l’altruismo degli operatori Anas
La disavventura di una donna e del suo bambino scappati dalle bombe di Charkiv e diretti in Sicilia. Dopo 5 giorni di viaggio all’altezza dello svincolo di Cosenza Nord succede l’imprevedibile. Ma il buon cuore degli operai ha risolto tutto
COSENZA – Liudmyla e Nazar, lei la mamma e lui il figlio di 10 anni. Di notte erano partiti da Charkiv, la città ucraina assediata dai russi, per mettersi in salvo dalle bombe e dalla guerra. Le loro vite e una casa intera nella loro macchina, destinazione Italia, Sicilia dove li avrebbe ospitati una loro amica da anni residente a Siracusa. Succede, però, che dopo 5 lunghi giorni di viaggio, attraversando in auto 4 paesi, all’altezza dello svincolo di Cosenza Nord succede l’imprevedibile: la vettura va in panne e la donna è costretta a fermarsi a bordo strada. Per loro è un luogo sconosciuto, sperduto nel sud dell’Europa. Lì non conoscono nessuno, sono confusi e disorientati e non parlano l’italiano.
E qui che entra in gioco il cuore grande di noi italiani e, in questo caso, degli operatori della sala operativa Anas della A2 “Autostrada del Mediterraneo”.
«Gli operatori Anas – raccontano dall’ufficio comunicazione dell’ente nazionale delle strade - allertati dalla segnalazione di un veicolo in panne sulla corsia di emergenza nei pressi dell’area di servizio di Cosenza Nord, si sono recati sul posto per le verifiche del caso. L’auto in avaria trasportava una donna ed un bambino di nazionalità ucraina, in evidente stato confusionale poiché da cinque giorni erano in viaggio per via della guerra in atto nel loro paese».
«La donna e il bambino non parlavano italiano ma siamo riusciti comunque a comunicare con loro» spiega ancora uno degli operatori intervenuti sul posto. «Per loro – aggiunge - non deve essere stato facile, centinaia e centinaia di chilometri per scappare dalla guerra, hanno lasciato casa, affetti, una vita, nella più totale incertezza. Dargli il nostro aiuto e conforto è stato il minimo che potevamo fare».
La squadra di operai dell’Anas, quindi, percepita la problematica e le difficoltà, si è adoperata nell’immediato a portare la vettura in sicurezza presso la vicina area di servizio per l’assistenza meccanica e spinti dallo spirito di umanità e di generosità si son fatti carico anche delle spese per il pernottamento presso un Hotel nelle vicinanze.
Liudmyla e Nazar sono stati poi accompagnati l’indomani a ritirare la vettura riparata per raggiungere la Sicilia dove li attendeva una nuova vita, in pace.