Matteo Croce il calabrese non ancora laureato che ha conquistato la NASA
Grazie al software ideato dal programmatore di Rogliano il drone-elicottero Ingenuity è atterrato su Marte pilotato senza joystick e filmato cose mai viste prima
CORIGLIANO-ROSSANO – Ha fatto notizia, soprattutto sui tabloid scientifici qualche mese fa, l’atterraggio del primo mezzo progettato dall’uomo su suolo marziano.
Il mezzo in questione è un drone-elicottero, Ingenuity, che è atterrato su Marte e straordinariamente, a detta degli scienziati NASA, si è sollevato ad un’altezza di 3 metri per poco più di 30 secondi dalla superficie, filmando il paesaggio circostante. Immagini inviate al centro di controllo della dell’Agenzia Spaziale, attraverso la sonda Mars 2020 che si trova nell’orbita del pianeta. Un evento mai successo prima, verificatosi anche grazie al contributo scientifico di un programmatore calabrese, precisamente di Rogliano, Matteo Croce.
Neanche quarantenne, Matteo può considerarsi soddisfatto in quanto il software da lui creato, è stato scelto dagli esperti NASA nel 2012, attraverso una valutazione delle applicazioni di ultimissima generazione rese note sulla piattaforma open source GitHub, di cui Matteo fa parte da più di quindici anni. Ritenendo il software di Croce, dopo varie sperimentazioni, uno tra gli elementi essenziali per l’ottimale funzionamento di Ingenuity, la NASA gli ha assegnato il badge “Mars 2020 Helicopter Contributor”.
Inoltre il giovane programmatore calabrese, ha personalmente curato alcune componenti centrali del software denominato Linux, il ciclopico sistema operativo utilizzato dall’Agenzia Spaziale Usa, inserito nel complesso computerizzato del veicolo, essenziale per la elaborazione e la trasmissione dei dati.
Matteo Croce si definisce un hacker, in modo scherzoso, ma in realtà ha lasciato gli studi di ingegneria all’Unical di Rende per trasferirsi a Milano dove continua ad essere iscritto alla facoltà d’ingegneria, mentre ha lavorato per Pirelli e Ibm. Attualmente lavora a stretto contatto con i vertici di Seattle, quartier generale della Microsoft, sul cloud Azure, su cui gira ad esempio la piattaforma delle Poste Italiane.
Le fatiche di Matteo Croce sono riprodotte su apposite bobine e conservate per GitHub, in un bunker del Polo Nord e considerati patrimonio dell’umanità.