Alberto ed Elisabetta dal Trentino sono scesi in Calabria per amore delle api
Lui era maniscalco, lei istruttrice di fitness e proprietaria di una palestra: «Ci siamo imbattuti in questo lavoro quasi per caso. Ci siamo innamorati sia dell’apicoltura che del Sud»
CORIGLIANO-ROSSANO – Svegliarsi alle tre e mezza del mattino. Viaggiare di notte e con il buio per spostare le arnie. Un nomadismo sicuramente stancante: cercare il posto giusto, fare sopralluoghi, avere cura delle proprie api. Eppure tutta questa fatica non ha frenato la passione di Alberto ed Elisabetta, che hanno lasciato il Trentino proprio per fare gli apicoltori in Calabria.
Lui era maniscalco, lei istruttrice di fitness e proprietaria di una palestra.
«Mi sono imbattuto in questo lavoro quasi per caso – ci rivela Alberto – facevo il maniscalco a Rovereto. Proprio mentre mi prendevo cura del suo cavallo, ho conosciuto quello che sarebbe poi diventato il mio socio».
«In seguito a un incidente sul lavoro, - spiega - mentre ero in convalescenza, mi propose di partire assieme a lui alla volta della Calabria. Mi avrebbe mostrato il suo mestiere e svelato ogni segreto. In quel viaggio mi sono innamorato sia dell’apicoltura che del sud».
Un viaggio insolito, un lavoro particolare e una passione infinita: questo si legge negli occhi di Alberto mentre racconta com’è nata per lui questa avventura.
«La meraviglia sta tutta nel vedere l’evoluzione di questi insetti. L’esplosione demografica che si verifica in primavera mi incanta ogni volta».
Poi l’incontro con Elisabetta, l’amore della sua vita (avvenuto anche quello casualmente... durante delle lezioni di ballo in cui lei era l'insegnante), il matrimonio e l’arrivo di uno splendido figlio. Iniziano così i viaggi su e giù per l’Italia, al nord per amore, al sud per lavoro. Un itinerario che siamo soliti sentire con le mete invertite.
In seguito alla crisi del settore sportivo, dovuta alla pandemia, Elisabetta si vede costretta a chiudere la sua attività. Ed è allora che i due decidono di tentare il tutto per tutto in Calabria. «Qui ci siamo sentiti accolti. Dopo un’iniziale e prudente diffidenza, il calabrese ti dona più di quanto tu ti possa aspettare. Ne siamo rimasti stupiti».
Ed è così che oggi, per una serie di casualità, vivono a Corigliano-Rossano e hanno iniziato a pensare a questa terra come alla loro nuova casa.