Esseri surreali “prendono vita” dalla pietra leccese grazie allo scultore Oliva
L’artista coriglianese che gioca con prospettive e linee morbide per creare i suoi “scarabocchi in 3D”

CORIGLIANO-ROSSANO – Linee morbide, rotondità femminili, volti e corpi in cui il “vuoto” riempie di significato “l’assenza”. Lo spazio si confonde e crea nuovi piani prospettici nelle sculture del maestro Giuseppe Oliva.
Nato in Inghilterra da genitori calabresi (il padre originario di Terranova da Sibari e la madre coriglianese) Oliva è tornato in Italia da piccolo assieme alla sua famiglia e si è stabilito nell’area ausonica della città di Corigliano-Rossano.
Nel ’96 “per caso” ha scoperto questa sua grande passione: scolpire; e da quel giorno, per nostra fortuna, non ha più lasciato lo scalpello.
Dopo una prima fase di sculture in legno, ora modella sapientemente la pietra leccese donandole un illusoria elasticità in cui il “dentro e il fuori” si fondono e ogni figura diviene un simbolo nebuloso, evocando idee e concetti non percepiti nell’immediato.
Un’arte che ha avuto anche dei riconoscimenti al di là dei confini regionali. Nel 2014 e nel 2016, infatti, due sue sculture sono state esposte rispettivamente alla X e alla XI Biennale d'Arte Internazionale di Roma dopo essere state scelte alla Mostra di Selezione di Rossano.
Nel 2014 ha esposto “Fusion” una scultura dove un corpo femminile e uno maschile si fondono dando vita ad un essere unico dai due volti non umani, mentre nel 2016 è stata esposta la scultura “Gravidanza” che ben riassume l’arte del maestro Oliva, in cui le braccia della futura madre scivolano all’interno del grembo a simboleggiare il forte legame tra la donna, il suo corpo e quello che accade dentro di lei in quel particolare momento della vita.
La luminosità e il fascino della pietra leccese viene esaltata dall’abile tocco di Oliva che la trasforma in figure surreali che traggono spunto solo dalla fantasia dell’artista. Un uomo tanto talentuoso quanto umile. Definisce, infatti le sue opere come “Scarabocchi in 3D”.
“Scarabocchi” che gli hanno valso più di un premio in diversi concorsi d’arte contemporanea e che sono stati esposti, il settembre scorso, in una mostra interamente dedicata al maestro Oliva che si è tenuta al Castello Ducale di Corigliano.
Un “artista per hobby”. Precisa, infatti, che lavora nel ramo amministrativo di una scuola locale e che si occupa anche di terreni agricoli. Un hobby, quello della scultura, che ha dovuto momentaneamente abbandonare per via della pandemia. Trovare la pietra leccese in questo periodo è molto complicato.
Speriamo che questa pausa artistica duri poco, e che torni presto a lavorare con il suo scalpello, per regalarci altre sculture dall’inestimabile valore.