«Il concetto di Area Urbana passa anche dalla lettura». Quasi un’ispirazione quella che Stella Pizzuti, assessore comunale alla Cultura, ha voluto comunicarci entusiasta, in un’intervista tutta incentrata su scuola e cultura, facendo tappa su un evento fortemente voluto per promuovere la lettura. «In cinque appuntamenti che, nella tre giorni dal titolo "Leggere, crescere e riflettere", dal 2 al 5 dicembre abbracceranno tutto il pubblico giovanile, dalle primarie alle superiori, cercheremo di diffondere la pratica della lettura nelle scuole in una Regione che, purtroppo, non si distingue certo per gustarsi il piacere di leggere un buon libro. È un progetto sicuramente ambizioso che ha fatto leva sul grande successo della prima edizione.
Certo, la buona riuscita di un evento del genere dipende anche e soprattutto dalla sensibilità dei dirigenti scolastici e dalla disponibilità del docente. A proposito di sensibilità, quest’anno devo fare un particolare ringraziamento al sindaco di Crosia Antonio Russo, all’assessore alla cultura Graziella Guido e alla dirigente scolastica Pina de Martino che ci hanno contattato affinché il nostro progetto si estendesse anche alle loro scuole. Ringrazio, poi, la giornalista Giusi De Luca che modererà uno degli incontri e, in particolare, un plauso alla
Gulliver Libreria – Mondadori Bookstore di Rossano che ha promosso l'evento e contribuito in maniera fondamentale alla sua organizzazione». In un interessante discorso più ampio sulla scuola, parlando di riforme e progetti governativi,
l’assessore che è soprattutto docente mette l’accento sulla burocrazia, come sempre troppo pesante e insiste sulla funzione dell’insegnamento. «La scuola va svecchiata: l’insegnante è un mestiere usurante ed è importante che crei empatia con l’alunno». Una rete culturale che abbia nel Codex il proprio motore di sviluppo: questa è l’iniziativa portata avanti da “
L’Eco sullo Jonio” su cui l’assessore Pizzuti si sofferma con interesse. «In un territorio a vocazione turistica il Codice potrebbe essere il vero volano. È un bene che non possiamo lasciarci sfuggire. In questo senso, un progetto di studio del Codex nelle scuole lo ritengo fondamentale. Per questo incoraggiamo e promuoviamo le associazioni, come la “Ruskìa”, che lavorano per diffondere la conoscenza del territorio entrando nelle scuole.» Importare modelli scolastici vincenti di altri paesi europei in Italia: si può? «In realtà non abbiamo bisogno di importare nulla. La scuola italiana, prima delle “pseudo-riforme”, ha “fatto scuola”. Non ci sono scorciatoie: ciò che premia è l’impegno. Solo chi studia va lontano».
m. f. s. t.