Statale 106, non ce l'ha fatta Antonio Caligiuri
E' spirato lunedì 18 giugno dopo quasi un mese di agonia Antonio Caligiuri il sessantaquattrenne di Crosia (Cosenza) rimasto coinvolto lo scorso 24 maggio sulla statale 106 in un terribile incidente in Contrada Amarelli. Sosteneva la messa in sicurezza della “strada maledetta”, com’è tristemente chiamata la Statale 106 Jonica. Ed è proprio qui che ha trovato la morte. La vittima, attorno alle 13, stava procedendo in direzione di marcia Sibari-Crotone con il suo Fiat Scudo quand’è stato travolto dalla Volkswagen Tiguan condotta da R. C., 55 anni di Corigliano Calabro.
In seguito all’incidente Caligiuri, noto imprenditore della zona, è stato trasportato in condizioni disperate e in prognosi riservata all’ospedale; con fratture costali multiple, frattura dello sterno e del femore in un quadro politraumatico molto delicato. E purtroppo è spirato lasciando nella disperazione i suoi cari. La moglie Rita, i figli Leonardo e Carmela e gli amati nipoti; i quali, per fare piena luce sull’incidente e ottenere giustizia, attraverso il consulente personale Luigi Cisonna, si sono affidati a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini.
STATALE 106, FUNERALI DI CALIGIURI NON ANCORA FISSATI
Tra i tanti messaggi di cordoglio per la morte di Caliguiri c’è anche quello espresso dall’ingegnere Fabio Pugliese, Presidente dell’Associazione “Basta Vittime sulla Strada Statale 106”. A cui, ironia del destino, Caligiuri era iscritto e di cui era un grande sostenitore; condividendone idee, azioni e finalità.“Instancabile lavoratore, si informava continuamente della nostra attività ed era sempre pronto a sostenerci e a starci vicino. Marito e padre perfetto, amico esemplare ed indimenticabile sempre pronto, con il suo dolce sorriso, ad accogliere chiunque con il grande affetto che solo lui riusciva a trasmettere” lo ricorda commosso l’ing. Pugliese. I funerali di Antonio Caligiuri non sono stati ancora fissati: la salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che potrebbe disporre l’esame autoptico.