"C'è solo un presidente". L'ultimo saluto degli ex calciatori della rossanese a Vincenzo Emilio Ioele
Mai contestato dalla Piazza. Un padre per la squadra, un fratello maggiore per i tifosi rossoblu. Nell'ultimo saluto hanno voluto omaggiarlo con la maglia N.3, indossata dall'ex terzino sinistro, Bruno, nell'anno in cui la squadra vinse il campionato
CORIGLIANO-ROSSANO – Un pilastro per la sua famiglia, per gli amici e per la sua Rossanese, altruista, generoso, leale, pronto ad aiutare con il cuore chiunque avesse bisogno, discreto, mai una parola fuori posto o di troppo, pronto a dispensare consigli, distinto ed elegante nel linguaggio, nei modi e nel comportamento: era questo e tanto altro il presidentissimo e imprenditore Vincenzo Emilio Ioele. Un galantuomo di altri tempi.
Ma il presidentissimo era soprattutto un padre, così lo ricordano tutti gli ex calciatori della Rossanese, quella dei prima anni ’80 fino ai primi anni 90’. E proprio quegli ex calciatori insieme agli ultrà e ai tanti tifosi, nel giorno delle sue esequie (martedì 27 agosto), hanno voluto omaggiarlo con un tributo, la cui idea è partita da Gianluca Aloe: fargli dono nell’ultimo saluto della maglia N. 3. Che non è una maglia qualsiasi, ma era la maglia che l’ex terzino sinistro, Pierluigi Bruno, indossava nel 1989/90, anno in cui la Rossanese vinse il campionato.
«La nostra presenza oggi è un grande riconoscimento – dichiara commosso l’ex terzino Bruno – ad una persona straordinaria, una persona speciale. Quell’anno, 89/90, abbiamo regalato la vittoria al nostro presidente e fargli dono di questa maglia è un gesto a cui tengo, un gesto per omaggiare la sua memoria. È venuto a mancare un grande personaggio della storia calcistica rossanese e calabrese».
«Emilio Ioele era un perfezionista, bravissimo e preciso – ricorda l’ex capitano Rocco Russo -. Per fare un esempio banale: lo stipendio scadeva il 30 ma lui ci pagava il 29. Non ci faceva mancare nulla. Non potevi non dargli il massimo impegno nel calcio e nella persona. Un punto di riferimento per tutta la squadra. Talmente bravo che nessuno può dire qualcosa di negativo su di lui. Non ne esisteranno altre di persone così».
Emilio Ioele era riuscito a creare tra lui e la squadra un clima familiare, proprio da vero leader. Raccoglieva sulle sue spalle le difficoltà, le paure, i dubbi e i problemi di tutti i suoi calciatori. Questo clima di benessere, di unione, questo senso di “casa” lo aveva creato anche con i tifosi rossoblu, con quel gruppo di ultrà che si sentiva come il 12° uomo in campo. «Unico presidente che non è mai stato contestato dalla Piazza – precisa Piero Ammirante ex capo ultras e fondatore del tifo organizzato rossanese -. Noi giocavamo sugli spalti. Per noi tifosi è stato un fratello maggiore, lo ricorderemo sempre. Resterà nei nostri cuori come il nostro presidente».
«Va via un pezzo di storia della Rossano calcistica. Un grande visionario del calcio. Una persona che ci ha regalato una squadra importante, formata da tanti atleti del posto. Oggi ci sentiamo fortemente dispiaciuti. La fine di un’era, di un sogno. Un grande presidente che ha sempre ricevuto tanto affetto da parte dei calciatori, degli allenatori e del pubblico. L’unico presidente con il quale abbiamo intrattenuto un rapporto in simbiosi» sono le parole del capo ultrà rossoblu degli anni 80/90 Piero Lucisano.
In ricordo di Vincenzo Emilio Ioele, a fine settembre, presso lo stadio comunale “Stefano Rizzo”, si svolgerà una partita amichevole tra gli attuali calciatori e gli ex calciatori della Rossanese.