«Fin quando non ci sarà una riorganizzazione dello Spoke, in base a norme e a decreti, i reparti devono restare come sono». Sono le parole chiare e semplici del deputato del Movimento 5 Stelle nonché componente della commissione parlamentare sulla Sanità, Francesco Sapia, "redarguendo" la condotta del direttore sanitario dello spoke di Corigliano-Rossano, Pierluigi Carino, reo - ad avviso dell'esponente pentastellato - di disattendere le direttive nazionali e regionali nell'ambito dell'emergenza Covid19. Sotto accusa, infatti, c'è «la riorganizzazione dei servizi e delle funzioni all'interno dei due presidi dello spoke cittadino». Una presa di posizione forte, quella del deputato grillino che, a riguardo, preannuncia persino una interrogazione parlamentare. «Ho chiesto al direttore Carino - dice Sapia - la revoca formale della disposizione organizzativa sui turni dell’unità operativa di Anestesia dello stabilimento ospedaliero di Corigliano nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid-19, nonché il ripristino completo, nello stesso stabilimento, delle articolazioni assistenziali dismesse e/o declassate». E non è il primo "richiamo" del parlamentare M5S al direttore sanitario dello spoke. «Già qualche giorno fa - dice - avevo rappresentato a Carino la necessità di garantire il rispetto della normativa di derivazione europea sui turni e i riposi obbligatori del personale sanitario, a proposito della recente riorganizzazione dei turni degli anestesisti nell’ospedale di Corigliano determinata dall’allestimento, in quello di Rossano, di aree di ricovero per pazienti affetti da coronavirus». Nell’ultima nota di Sapia indirizzata a Carino si legge che, «alla luce della direttiva del 26 Marzo 2020, emanata dalla presidentessa della Regione Calabria, risulta netto l’indirizzo di concentrare tutte le attività per Covid-19 negli ospedali hub della regione, sicché viene meno il presupposto in capo alla disposizione organizzativa che qui contesto». Insomma, secondo Sapia, che si dice «pronto a portare la questione alla Camera e dunque all’attenzione del ministro della Salute», «l’ospedale di Corigliano non può essere penalizzato, né adesso né in seguito, da decisioni del direttore Carino in aperto contrasto con le indicazioni ufficiali su come affrontare l’emergenza sanitaria determinata dal coronavirus». Insomma, una lunga storia di tira e molla, spesso anche di natura campanilistica tra i due ex comuni (oggi unica grande realtà municipale) che finora ha prodotto solo disservizi per gli utenti di Corigliano-Rossano e della Sibaritide. Anche se tutto dovrà e potrà essere superato con la costruzione dell’ospedale unico. «Bisogna accelerare i tempi di costruzione - conclude Sapia -, bisogna aumentare i servizi sanitari della terza città della Calabria non dimezzarli!».
mar.lef.