La menopausa del corpo elettorale: l’affluenza crolla e la partecipazione si spegne. Il caso Co-Ro
Il corpo elettorale della terza città della Calabria mostra segni di stanchezza profonda. Tra sfiducia e disillusione, la democrazia locale è piombata in una precoce "menopausa civica" | I DATI

CORIGLIANO-ROSSANO – Un corpo elettorale spento è un corpo elettorale che non ha più aspirazioni, sogni, interessi di futuro. I numeri sull’affluenza di questa tornata elettorale non sembrano restituirci grosse novità in materia di partecipazione. Secondo i dati diffusi da Eligendo, la percentuale di votanti dell’intera regione si attesta, in queste ore, attorno al 30% e non si prevedono sensazionali risalite. Anche un improvviso ed inatteso incremento dei votanti non garantirebbe, comunque, numeri da capogiro che possano anche solo avvicinarsi a quelli dei decenni scorsi.
Se guardiamo poi alla percentuale di elettori che si reca alle urne nei singoli comuni notiamo che la composizione varia a seconda delle province e delle aree. Per Corigliano-Rossano il dato è fermo al 23,9%, ben 9 punti percentuali sotto la media regionale! Ma negli anni passati i dati erano di gran lunga più incoraggianti.
Come mostra la tabella, il numero di elettori è drasticamente diminuito nel corso tempo, complice una serie di stravolgimenti politico-sociali che hanno profondamente segnato l’opinione pubblica. Nel nostro comune si è passati dall’81% del 1970 al 32% del 2021. Ad influire sulla partecipazione, un sentimento di ferma opposizione nei confronti dei meccanismi che regolano il potere, i partiti e gli interessi di chi fa politica. Il risultato? Dati impietosi e disaffezione, ascrivibili anche ad un generale appiattimento e impoverimento del dibattito che serpeggia tra gli stessi elettori, sempre meno avvezzi al confronto e all’adesione al principio di cittadinanza attiva.
E se di corpo elettorale si parla, è evidente che il nostro sta attraversando un periodo di particolare affaticamento. Elezioni con cadenze irregolari, flusso di votanti sempre più scarso e disaffezione per la politica: il “corpo” elettorale locale (e non solo) sembra stia vivendo una sorta di precoce "menopausa civica", sterile e incapace di generare futuro.
Ma se è vero che il corpo elettorale può mostrare la fatica indotta dai tempi duri che stiamo attraversando, è altrettanto vero che ogni corpo può rinascere e rigenerarsi. Per farlo, però, ha bisogno di una scossa, una cura d’urto di fiducia e consapevolezza. Non votare non è mai un atto neutro ma è una rinuncia silenziosa che consegna il destino di tutti nelle mani di pochi. La politica avrà anche perso credibilità, ma la disillusione non può diventare l’alibi eterno. La democrazia non si rigenera da sola. Ha bisogno di voci, di idee - anche e soprattutto di dissenso - ma mai di silenzio.