Rifondazione Alto Jonio: «La nuova SS 106 Jonica cancella Trebisacce»
Il partito denuncia la mancanza di svincoli specifici nel territorio cittadino: «Chi percorrerà la nuova 106 andrà dritto altrove, senza sapere dell'esistenza del paese. Ciò si tradurrà come un grave danno per l'immagine anche turistica della zona»

TREBISACCE - «C'era una volta Trebisacce. C'era, appunto: perché nessun futuro viaggiatore sul nuovo tracciato della Ss 106 Jonica tra Taranto e Sibari si accorgerà più della sua esistenza. Né avrà modo di visitarla, non essendoci svincoli degni di questo nome che portino, in futuro, direttamente alla cittadina jonica».
È quanto dichiara in una nota Rifondazione Alto Jonio che aggiunge: «Il progetto del nuovo tracciato della "superstrada", nel tratto trebisaccese, ha previsto un gigantesco (e ambientalmente violento) saccheggio dell'entroterra locale: le colline sono state sventrate con lunghe gallerie, i torrenti sono stati devastati con piloni d'acciaio e cemento che rischiano di trasformarsi nel tempo in dighe e argini involontari alle acque che vi scorrono fino al mare».
«Tutto questo - continuano - mentre altri Comuni come Sibari e Villapiana annunciano di aver raggiunto accordi concreti per ulteriori svincoli nei loro territori e, nella vicina Corigliano Rossano, già vantano una non lontanissima apertura dei cantieri a sud di Sibari con avveniristici passaggi della nuova strada nel pieno rispetto dell'ambiente e della vivibilità urbana. E Trebisacce? Resta al palo, nonostante qualche strombazzato (ma sinora infruttuoso) pellegrinaggio a Catanzaro per farsi promettere delle soluzioni miracoliste che sulla carta restano, senza mai trasformarsi in realtà».
«La verità è che il Comune di Trebisacce negli ultimi anni, su questa questione, non sembra di aver avuti le idee chiare su quanto esigere dall'Anas come "Opere accessorie", risultando nei fatti politicamente debole e senza alcun peso specifico lì dove si è deciso il tracciato con i suoi svincoli e tutto il resto. Anzi, c'è dio più e di peggio: nel passato, in alcune occasioni, gli amministratori locali dell'epoca hanno finanche "dimenticato" di partecipare a quei tavoli di lavoro. Per cui nessuno ha avuto modo di sentire la voce di Trebisacce».
«Il risultato di questo modo di non agire è che Trebisacce non avrà svincoli specifici nel suo territorio. Quindi chi percorrerà la nuova 106 andrà dritto altrove, senza neppure più sapere dell'esistenza del paese. Ciò si tradurrà come un grave danno per l'immagine anche turistica della zona. In buona pace dei tanti proclami sul radioso futuro locale».
«Altro però fa preoccupare la gente del posto. Un paese senza svincoli sufficienti, può ancora sognare di veder rinascere (e riaprirsi) il proprio ospedale comprensoriale? Si può lottare per un presidio sanitario, il "Chidichimo", verso il quale diventa un'autentica impresa giungere? O forse anche le amnesie sulla nuova 106 rispondono alla logica di cancellare del tutto questo presidio dalla mappa delle strutture pubbliche calabresi? Se così stanno le cose, sarà un triste viaggio per l'Alto Jonio quello che ci aspetta sulla prossima 106».