Le strade da terzo mondo che continuano ad isolare la Sila Greca: la SP 251 è in condizioni assurde!
Non si possono lasciare strade, che rappresentano l'unica via d'accesso ai comuni interni, sotto la competenza di un ente che, di fatto, non ha più un bilancio. Occorre rimappare la titolarità delle infrastrutture stradali
BOCCHIGLIERO - Le strade provinciali della Sila Greca continuano a rappresentare l’anello debole della catena infrastrutturale della Calabria del nord-est, costituendo una vera e propria barriera invisibile che separa numerosi piccoli comuni dal resto del mondo ma che - soprattutto - genera un gap economico, sociale e produttivo spaventoso. Sulle alture a sud di Corigliano-Rossano gravitano interi paesi, intere comunità che non hanno alcuna connessione efficace con la civiltà. Ne pagano il caro prezzo il diritto alla mobilità ma anche il diritto alla salute che, molto spesso, in questi centri è solo una chimera perché, di fatto, irraggiungibili nei tempi salvavita. Insomma, con una rete di collegamenti percorsi da curve tortuose e manti stradali dissestati, queste vie cruciali rischiano di isolare intere comunità dal progresso e dal benessere.
È il caso della Strada Provinciale 251 che, con i suoi 37 chilometri di asfalto deformato e pericolosamente sconnesso, più simili a una mulattiera, traziona il segnale d’allarme. Antonio Baratta, segretario della Camera del Lavoro della CGIL di Longobucco, non usa mezzi termini nel denunciare una situazione che sta rapidamente scivolando nel dimenticatoio e richiama l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di ripristinare una viabilità degna di tale nome.
«La mancanza di interventi da parte della Provincia porta alla desertificazione dei nostri comuni» dichiara Baratta. Senza adeguate infrastrutture, i giovani sono costretti a emigrare in cerca di occupazione e servizi migliori, unendosi ai tanti anziani che, per non vivere in isolamento, si ricongiungono con i propri figli in altre regioni o nei centri lungo la costa.
La situazione ovviamente assume tinte drammatiche nel contesto di demansionamento a cui sono state costrette le Province dalla Riforma Delrio, che ha ridotto enormemente la loro capacità d’intervento.
Insomma, nella comprensibile crisi che imperversa nelle stanze degli enti sovraordinati sarebbe opportuno riallocare le risorse in maniera mirata: non più interventi sporadici (e spesso inutili come rattoppi di qualche decina di metri di strada) con una contestuale rimappatura delle competenze delle stesse strade. Riportare sotto il controllo dell’ANAS vie importanti come la provinciale 251, cruciale per i collegamenti con i comuni dell'entroterra, potrebbe costituire un primo passo verso la risoluzione dei problemi di viabilità.
È fondamentale, ora più che mai, rispondere all’appello di queste comunità, investendo nelle infrastrutture, affinché non diventino l'ennesima terra dimenticata. Giovani, anziani, bambini: intere famiglie meritano di vivere nei loro luoghi d’origine, senza sentirsi costrette a partire per cause evitabili. È una questione di dignità, di diritto, e di futuro.