L'Alta Velocità non è più considerata opera strategica, il M5s insorge: «Calabria tradita da Occhiuto e Meloni»
I rappresentanti pentastellati spiegano: «Il Governo ha cancellato 9,4 miliardi di euro dei fondi Pnrr/Pnc destinati all'opera. È una decisione che condanna ancora una volta la Calabria all'isolamento e alla marginalità»

ROMA – «Quello che sta accadendo è uno scandalo nazionale: il Governo Meloni ha cancellato 9,4 miliardi di euro dei fondi Pnrr/Pnc destinati all'Alta Velocità Salerno–Reggio Calabria, dichiarando che l'opera non è più considerata strategica. È una decisione che condanna ancora una volta la Calabria all'isolamento e alla marginalità, mentre in altre aree del Paese, attraversate dall'Alta Velocità, questa infrastruttura ha prodotto un incremento medio del PIL dell'1% su base annua. In una regione come la Calabria, dove la crescita media è appena dello 0,8%, l'Alta Velocità avrebbe significato raddoppiare il tasso di crescita economica e dare una svolta storica allo sviluppo. Per questo abbiamo depositato in Parlamento un'interpellanza urgente», dichiarano in una nota tutti i portavoce del M5S eletti in Calabria.
«Dove è finito il "miglior presidente di Regione" delle classifiche patinate? – incalzano i portavoce M5S – È lo stesso che finge di opporsi all'autonomia differenziata per poi permetterne l'attuazione. Il risultato è che la Calabria viene sacrificata di nuovo, come sempre. È la stessa storia che si ripete da decenni: ci ipnotizzano come incantatori di serpenti con passerelle, eventi di facciata e immagini acchiappa like, mentre ci tolgono infrastrutture, servizi e diritti fondamentali».
«Se oggi la SS 106 è finalmente cantierabile, e il centro destra ne fa un vanto prendendosene i meriti, lo dobbiamo al M5S, che l'ha inserita tra le opere strategiche quando eravamo al Governo. Oggi che al Governo c'è il centro destra di Occhiuto e Meloni, invece, si tagliano fior di miliardi all'alta velocità proprio perché "non più considerata strategica". Una contraddizione vergognosa che dimostra quanto il governo Meloni, con la compiacenza di Occhiuto, tenga davvero alla Calabria. È una vergogna che grida vendetta», proseguono.
«La Calabria non può più essere la regione sacrificabile d'Italia. Serve una consapevolezza collettiva, una vera rivoluzione nella scelta della futura classe dirigente, capace di difendere davvero i diritti dei calabresi e non i soliti interessi di pochi. O si cambia rotta adesso, o condanneremo ancora una volta questa terra a essere periferia del Paese», concludono i portavoce M5S.