Il PD di Corigliano-Rossano è una cellula isolata nel contesto del partito
Nessun generale dem è sceso in campo a sostegno delle tesi del segretario cittadino. Anzi, arrivano ogni giorno posizioni autorevoli ostinatamente contrarie. Pellegrino: «C’è già un accordo con Stasi»
CORIGLIANO-ROSSANO – In realtà c’è una domanda propedeutica che sovrintende a tutte le altre: le posizioni espresse oggi ufficialmente dal segretario civico del Partito Democratico di Corigliano-Rossano, Franco Madeo (che ha l’ingrato compito di cercare di portare chiarezza nella Babele totale) sono condivise dall’entourage del partito? Per meglio intenderci, la posizione attendista e volta a cercare col lanternino una soluzione alternativa a Stasi quale candidato sindaco di una coalizione democratica, popolare, riformista e movimentista (perché all’interno ci sarà anche Movimento 5 Stelle) sono anche quelle della Direzione nazionale, del Segretario regionale Nicola Irto e di tutti gli altri maggiorenti del partito in Calabria?
È una domanda essenziale a cui dare risposta perché - considerato che Corigliano-Rossano (almeno sulla carta geografica elettorale) è una città iper-strategica - la decisione finale su come e dove andrà il partito della Schlein alle prossime Amministrative di primavera, toccherà proprio alle alte sfere democrat.
Il sentore è che tutto quanto si stia decidendo, armando e disfacendo, in questi giorni a Corigliano-Rossano e particolarmente nella sede di Via Roma 82 sia solo pratica dialettica o, altrimenti detta, fuffa. Ancor più perché non c’è, di fatto, un asse chiaro, unitario e condiviso all’interno della base. Ognuno dice la sua e la conferenza stampa di lunedì scorso altro non ha fatto che acuire e, forse, esasperare queste posizioni distinte e distanti.
Il partito, sia a livello provinciale che regionale ancora non si esprime. Eppure, mancano solo quattro mesi alle elezioni. Manda avanti, invece, i suoi dirigenti sul territorio e i suoi rappresentanti istituzionali che spesso, anche tra i silenzi, fanno capire tantissime cose. Oggi c’è un Alberto Laise, componente dell’Assemblea nazionale, che dice peste e corna della direzione locale del partito («se fossi al posto di Stasi un’alleanza con il Pd nemmeno la vorrei»); c’è la capogruppo in Consiglio comunale e Consigliera provinciale, Rosellina Madeo, che interferisce poco nella dialettica politica interna (ma poi fa i fatti) e che è già in campagna elettorale per Stasi; e poi – ultima in ordine di tempo – c’è anche la posizione di Fabio Pellegrino, componente dell’Assemblea regionale del PD, che di fatto dice con chiarezza che un accordo tra il partito e Stasi già c’è e si è manifestato proprio durante le ultime elezioni provinciali.
Le contraddizioni del Segretario Madeo
A dirla tutta, Pellegrino – che non parla a titolo personale ma nelle funzioni di rappresentante del consesso regionale dem – è quello che oggi entra, più di tutti, a piedi uniti sulle posizioni «contraddittorie» del partito locale. «Mi sono perso – dice il dirigente regionale del PD riferendosi alla posizioni espresse dal segretario Franco Madeo in conferenza stampa - sul punto delle "scelte condivise senza veti e diktat" perché non ho compreso come queste possano essere conciliabili con un programma politico che, in ogni caso, dovrà contenere dei punti che, a detta del Segretario, sono "irrinunciabili per il partito"».
«Corigliano-Rossano in Consiglio provinciale solo grazie a Stasi»
E poi incalza, fornendo una prima, vera risposta alla nostra domanda iniziale: «Ciò che, paradossalmente, non è emerso durante la conferenza stampa è che un accordo tra il PD e Flavio Stasi, almeno per le elezioni provinciali appena tenutesi, c'è già stato e si è rivelato fruttuoso per tutte le parti in gioco». E questo, perché, «grazie anche ai voti dei consiglieri della maggioranza Stasi» i dem hanno conquistato quattro seggi di cui uno per la capogruppo PD in Consiglio comunale e l’altro per il “movimentista stasiano” Salvatore Tavernise.
Insomma, grazie a Stasi Corigliano-Rossano ha due rappresentanti in Consiglio Provinciale: «diversamente – sottolinea Pellegrino - non ne avrebbe avuto neppure uno». Insomma, Alberto Laise, più Madeo Rosellina, più Fabio Pellegrino, che sono le ramificazioni in terra coriglianorossanese delle posizioni provinciali, regionali e nazionali del Partito Democratico, dicono tutto il contrario di quello che sostiene la base locale. Che, a conti fatti, parla a sè stessa.
«Sono certo – conclude Pellegrino - che gli organismi provinciali, regionali e nazionali del partito abbiano un'idea chiara su quanto sta accadendo a Corigliano-Rossano e, insieme al Segretario e ai dirigenti del circolo cittadino, intendano adoperarsi per porre fine, senza ulteriore indugio, agli ondivaghismi e alle incertezze che stanno caratterizzando, da troppo tempo, la vita politica del Partito Democratico di Corigliano-Rossano».
Quello del Pd in salsa nostrana è davvero un curioso (e noioso) caso politico che ora apre ad un’altra – inevitabile – domanda: ma i dem (a tutti i livelli) sono davvero persuasi del fatto che Stasi li voglia davvero nella sua coalizione? La risposta… nelle prossime puntate di questo thriller che ci avvicina alle urne.