20 ore fa:Nos petits tours torna con un'uscita tra santi e cavalieri all'Abbazia della Matina
13 ore fa:Bronzo per l'atleta Alessandro Vacca della Dojo Bushi ai Campionati regionali di Karate
22 ore fa:Quando il Fondaco di Rossano era al centro dell'import-export del Mediterraneo
23 ore fa:Indebita percezione del Reddito di Cittadinanza, assolto giovane rossanese
17 ore fa:Minò e Cicciù replicano all'opposizione: «Nessun ricorso accolto»
18 ore fa:Festival della contaminazione e della tarantella: Emilio Spataro in concerto a Co-Ro
16 ore fa:A Co-Ro inaugurazione della nuova sede dell'Associazione Commercianti coriglianesi
21 ore fa: Grande interesse per l'incontro "Il viaggio della plastica" nella scuola SS Medici di Castrovillari
15 ore fa:I toni accesi della politica, lontani dalle grandi questioni del territorio e dai problemi reali
19 ore fa:Festività del Santissimo Crocifisso a Cassano Jonio: rinnovato antico voto di fede

Covid, cassieri e commessi in prima linea ma senza vaccino

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Giusto vaccinare i dipendenti comunali, giustissimo vaccinare i volontari ma probabilmente sarebbe altrettanto essenziale rendere immuni dal Covid anche altre categorie ad alto rischio che da più di un anno, ormai, vivono a contatto diretto con il pubblico e con il virus. Stiamo parlando dei commessi e dei cassieri: donne e uomini che da marzo scorso continuano a lavorare come formiche tra gli scaffali dei supermercati e dei negozi, dietro le casse a contatto diretto con il pubblico. Con migliaia di persone.

Molti di loro giovani che altrimenti non avrebbero di che vivere, fanno il loro mestiere con il sorriso e, spesso, beffando il destino. Anche perché, se leggende metropolitane che circolano ultimamente fossero vere, quelle cioè di persone incoscienti, positive e asintomatiche che girerebbero indisturbate anche tra gli utenti delle attività commerciali, questi operatori sarebbero ad alto rischio.

Chi pensa a loro? Nel solo territorio di Corigliano-Rossano le persone che lavorano come cassieri o commessi sono circa un migliaio. Perché non si prevede anche per questi lavoratori una campagna di vaccinazione a tappeto? Così come è stato fatto per docenti, dipendenti comunali ed alcune associazioni di volontariato particolarmente esposte?

Si potrebbe utilizzare il vaccino “proletario” – come lo ha definito sinteticamente Antonello VendittiAstraZeneca di cui si hanno più dosi e non è indicato per le persone più vulnerabili. Ma che, invece, andrebbe benissimo per le fasce più giovani.

È questa anche la proposta che in queste ore avrebbe avanzato il consigliere comunale di maggioranza Domenico Rotondo, che ha chiesto al primo cittadino di prevedere un’azione di vaccinazione a tappeto soprattutto tra i supermercati e i negozi di generi alimentari della città.  

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.