Roberto Siviglia, l'uomo che scelse i formaggi della sua azienda agricola al sogno del Cavallino Ferrari
È davvero una storia affascinante, una storia che non ti aspetti. Una storia di passione per la terra e d'amore verso la moglie Teresa
SAN DEMETRIO CORONE - San Demetrio Corone, un panorama splendido, immerso nel verde di Calabria. Ad est la costa ionica con quel mare blu luccicante all’orizzonte, ad ovest i monti del pollino, imponenti e sontuosi. Un piccolo borgo arbëreshë, tra i centri più importanti d’Italia. 3256 abitanti, culla di cultura, identità, di bontà e sapori di Calabria.
E’ qui che Roberto Siviglia decide di porre le basi per il suo futuro e quello della sua famiglia. A due esami dalla laurea in ingegneria meccanica, il papà Fausto viene a mancare. L’azienda agricola di famiglia messa su proprio da quel papà attento e sognatore rischia di chiudere battenti.
Roberto si ritrova davanti un bivio, da una parte il sogno della meccanica, delle aziende del nord, dei motori delle top car, dall’altra l’agricoltura e la Calabria, la sua terra.
Roberto sa che non è una scelta facile quella che sta per fare. La strada è impervia, piena di sforzi e sacrificio ma la passione è forte e travolgente più dei motori.
Roberto è deciso, lascia l’università, davanti a se non più il Rosso Ferrari e Maranello, ma il verde della terra, quella fertile e incredibile di Calabria, di San Demetrio Corone, il latte bianco e gustoso delle sue pecore e i suoi formaggi, buoni e profumati. Chi li assaggia non li dimentica, perché i formaggi di Roberto sono dei pezzi unici, la lavorazione del latte è a crudo, il suo vero cavallo di battaglia. Una follia considerato l’immane lavoro che richiede, ma Roberto punta sulla qualità, quella autentica e identitaria.
Davanti ai suoi occhi, ancora oggi pieni di emozione, Roberto ha il suo caseificio portato avanti con amore e infinita dedizione. Cuore pulsante della sua vita e di quella della sua famiglia, di sua moglie Teresa che, dopo la laurea in scienze naturali e un master sulla qualità dei prodotti agroalimentari, decide di mettere in pratica i suoi studi scegliendo di seguire il marito 'per amore'. "Ci siamo conosciuti all’università - ricorda Teresa - e, mano nella mano senza staccarci mai, abbiamo creduto nella potenzialità di quella che oggi è la nostra azienda”.
Un formaggio quello di Roberto e Teresa che lascia un ricordo, cosi come le ricotte, morbide e deliziose, e il primo sale dal sapore unico, i pecorini affinati al vino e alle erbe mediche.
Oggi Roberto riconosce quanto quegli studi di ingegneria siano importanti anche per la sua azienda perché “nelle aziende agricole c’è tanta meccanica e tecnologia, dalla mungitrice alla manutenzione dei mezzi e caldaie” sostiene Roberto.
Nei progetti di Roberto ora quello di continuare a ricercare nuovi metodi di affinamento dei formaggi, creare una sala degustazione e una fattoria didattica “ perché - dice - non c’è cosa più bella che tramandare la nostra Calabria a chi un giorno se ne prenderà cura”.