di SERAFINO CARUSO Si parla, da anni, da sempre, di
sviluppo turistico del nostro territorio. Abusando di parole quali storia, cultura e natura. Ne abusano tutti. Senza avere contezza reale di quello di cui si parla. Lo testimonia il fatto che
Rossano e il suo
circondario (possiamo ben parlare della
Sibaritide) per quanto riguarda il turismo sono ancora all’
anno zero. La verità bisogna dirla. Tutta. Da queste parti, il vero turismo non è mai decollato. A differenza di altre zone della Calabria, senza andare molto lontano. Della costa tirrenica, ad esempio. Dove già si è su un altro livello. Le
cause di questo ritardo sono molteplici. Per analizzarle non basterebbe un “libro bianco”. Come si fa a parlare di turismo se mancano le
condizioni essenziali? Non la materia prima. Perché quella c’è. Basti pensare al
mare, alla
montagna, al
centro storico. Ai centri storici. Vittime di discorsi e proclami pieni di promesse. Vane. Ingannevoli. Per lo sviluppo turistico, c’è bisogno di
programmazione. Di
sinergia. Tra
imprenditori,
scuola,
istituzioni. Bisognerebbe creare un
forum permanente sul turismo. Per classificare bisogni ed esigenze. Sinergia, quindi. Che solo negli ultimissimi anni si sta attuando. Attraverso
collaborazioni sempre più proficue tra il
mondo della scuola, quello
imprenditoriale e quello
istituzionale. Due istituti scolastici di settore, quali l’
Istituto Professionale Alberghiero e l’indirizzo
Turismo dell’I.T.A.S.-I.T.C., entrambi di Rossano, stanno perseguendo la strada dell’
alternanza scuola-lavoro. Con buoni risultati. Gli studenti hanno la possibilità di mettere in pratica ciò che studiano attraverso mini-stage e stage. Da due anni, l’indirizzo
Turismo dell’I.T.A.S.-I.T.C. (attivo da due decenni) dà la possibilità agli studenti di fare esperienza formativa negli alberghi e nelle aziende del territorio. Avviati e portati a termine stage importanti con il
Comune di Rossano (presso l’ufficio turismo, la ragioneria, l’ufficio stampa), con l’azienda Amarelli per il
Museo della Liquirizia, con l’
Acquapark Odissea 2000, con il
Museo Diocesano di Arte Sacra. Avviato anche il progetto
Open Coesione con lo studio Consenso. Progetto in cui i ragazzi avranno la possibilità di effettuare ricerche, studi di fattibilità inerenti all’offerta turistica del territorio, per la
creazione di un circuito turistico-enogastronomico. Stesso discorso per l’
Alberghiero, ubicato nell’area dell’
Istituto Tecnico Agrario di contrada Frasso, che ha stretto rapporti di collaborazione con la filiera agro-alimentare, un percorso virtuoso attraverso il quale un prodotto alimentare passa dalla terra/azienda alla tavola. Tutto questo nasce dalla necessità, sia per l’indirizzo Turismo dell’I.T.A.S.-I.T.C. che per l’Alberghiero, di radicarsi nel tessuto territoriale ed economico-imprenditoriale. L’avvio degli stage degli studenti nelle aziende e negli Enti locali è di primaria importanza. Ma ancora più impellente è la
creazione di una nuova consapevolezza su cosa sono questi istituti e cosa possono offrire. In primo luogo, deve
cambiare la mentalità sbagliata, che da sempre è radicata tra i ragazzi e le loro famiglie, che
queste scuole siano di “serie B”. Scuole di secondaria importanza. Che, per questo, vengono scartate a priori da quei ragazzi di terza media che, chiamati a una delle scelte più importanti per il loro futuro, la scelta della scuola superiore, pensano di dover ambire a scuole migliori.
Deve cambiare questa mentalità: non esiste solo il liceo classico o il liceo scientifico. Le scuole più importanti per il nostro territorio sono, invece, proprio quelle professionalizzanti come l’Alberghiero, l’Agrario o l’indirizzo Turismo dell’I.T.A.S.-I.T.C. Le famiglie lo devono capire. Così come le istituzioni. A iniziare dalla Provincia di Cosenza, che deve puntare su queste scuole. Dotandole di mezzi, strutture e risorse necessarie per fare un deciso salto di qualità nell’offerta formativa.
È necessaria una nuova consapevolezza da parte di questi istituti. I dirigenti scolastici, che già hanno dimostrato di puntarci molto, devono
individuare eventuali criticità, anche didattiche, e cercare le giuste soluzioni. Gli studenti che hanno poca voglia di studiare tendono a scegliere questi istituti. E la cosa danneggia non poco l’immagine e la vita di queste scuole.
Bisogna trasmettere un messaggio diverso. Chi sceglie queste scuole deve sapere che sarà formato a dovere e che dopo i cinque anni di studio avrà la possibilità di lavorare con la certezza di un futuro. Con incarichi di alta professionalità. Allora: investire nella didattica, nella formazione del personale, degli studenti, nelle strutture. Gli
stage vanno fatti. Ma vanno
fatti anche in altre parti d’Italia. Anzi, soprattutto in altre parti d’Italia. Dove il turismo ha valenza di settore trainante per l’economia. Ben vengano gli
stage in
Versilia, sulla
Riviera Adriatica, in
Liguria, in
Costa Smeralda, nel
Salento, sulla
Costiera Amalfitana. Si devono creare le giuste
sinergie con questi territori. Una volta ritornati, gli studenti potranno mettere in pratica il loro bagaglio di
conoscenza ed
esperienza di grande spessore. Al servizio dei nostri
lidi balneari, dei nostri
ristoranti, dei nostri
uffici al turismo. E poi investire molto sulla
conoscenza delle lingue straniere. Che devono essere insegnate e studiate con grande rigore. Il resto lo deve fare la
politica e le
amministrazioni comunali, provinciali e regionale. Rendere la
Sibaritide territorio appetibile ai grandi mercati turistici stranieri. Dalla Russia all’Inghilterra, dalla Svezia al Canada, dalla Francia alla Germania. Questo territorio non viene promosso. Un russo o un tedesco che si reca nella sua agenzia di viaggi di fiducia ed esprime il desiderio di visitare la Calabria viene indirizzato a Tropea, tutt’al più a Reggio Calabria per il Museo Archeologico Nazionale dove ci sono i Bronzi. Il resto è come se non esistesse.
Che si cambi rotta e mentalità.
Tutti insieme. Solo così potremo pensare e agire in grande. Madre Natura ci ha fornito il meglio: mare, montagna, centri storici, aria pulita, cultura, un grande patrimonio storico-artistico-archeologico. Dobbiamo essere noi uomini a farne tesoro.