Se le bugie hanno le gambe corte, potremmo anche rinforzare la tesi secondo la quale a Pinocchio è cresciuto il naso. Di certo, però, non ci piacciono né fughe in avanti, né paternità. Ed allora perché sostenere che l’ospedale di Rossano sarà dotato di una nuova risonanza magnetica dal 18 aprile, quando i locali dove sarà ospitato il prezioso macchinario sono tutt’altro che conclusi? E finanche fosse – ma non lo è come dimostrano alcune foto scattate oggi – perché fornire alla stampa, con tutta questa fretta la notizia secondo la quale “da lunedì prossimo 18 aprile l’ospedale di Rossano sarà dotato di una nuova strumentazione per la risonanza magnetica nucleare”? Perché far percepire alla cittadinanza notizie forzate e distorte? Ah, già, è vero, siamo in campagna elettorale, per un attimo lo avevamo dimenticato. Però è vero, il macchinario è lì, incellofanato, esposto peraltro in bella mostra, dopo i con muri esterni senza finestre. Da buoni creduloni, quindi, forse animati anche dalla curiosità, siamo andati a vedere. C’è la macchina, ma è ben lungi dall’entrare in funzione: le pareti dei locali sono ancora grezze, non c’è pavimentazione ma, soprattutto, ci ha spiegato qualche tecnico, prima che vada in funzione, ovviamente, si dovranno concludere i lavori e saranno necessari i collaudi. Tempo stimato – ben che vada – dai tre ai quattro mesi! Se la memoria non ci inganna, la storiella della risonanza annunciata, seppur oggi sia piuttosto prossima ad addivenire, l’avevamo ascoltata durante la campagna elettorale delle ultime elezioni regionali. Da allora ne sono passati di anni… Poi, già che eravamo in loco, siamo andati a visionare i lavori del laboratorio analisi, come noto, fuori uso dall’estate scorsa a causa di un incendio. Ebbene, ad oggi – 20 aprile – il laboratorio analisi, anch’esso annunciato di prossima apertura e con i lavori già conclusi, ci dicono fonti attendibili che necessiti ancora dell’istallazione di tutto l’impianto elettrico interno ai locali. Tempi? Siamo in Calabria. Insomma, capiamo bene che lo spoke di Corigliano-Rossano non abbia un fabbisogno di circa 100 unità lavorative, ma pretendere equità, ci sembra il minimo. Per questo diciamo basta. Basta alle prese in giro, basta baggianate che, pur avendo le gambe corte, ricadono poi sull’utenza finale, quei cittadini che bramano un servizio sanitario adeguato e moderno. Che c’eravamo, parlando con addetti ai lavori abbiamo carpito due paradossi: perché un anziano che accusa un malore all’interno dell’ospedale non può essere soccorso immediatamente, pur circondato da medici, ma deve attendere la chiamata e l’intervento al 118 che arriva da Corigliano? Perché l’ambulatorio prelievi è al quinto piano ed il laboratorio analisi – quando sarà – al primo? Misteri! Il tutto mentre decreto di revisione della rete ospedaliera, tanto criticato da tutti, è stato valutato positivamente dal ministero. Ciò significa che se la le direttive prevedono due spoke per provincia di Cosenza, uno fra quelli di Paola-Cetraro, Castrovillari e Rossano, dovrà essere depotenziato. Tutto ciò ci fa pensare che questo territorio non sia ben rappresentato. Insomma, ci risiamo, purtroppo. Ecco perché siamo più che mai convinti, che a questa nostra città necessiti di un governo autorevole. Ora, però, non resta che attendere la risposta del prossimo difensore d’ufficio. Ernesto Rapani