36 minuti fa:La processione del Crocefisso a Cassano segna la frattura tra Chiesa locale e Comune
4 ore fa:Cariati, Le Lampare mettono nel mirino l'istituto di riscossione comunale
6 ore fa:Si sente male di notte: non ci sono medici né ambulanze... solo le promesse di una sanità migliore
3 ore fa:Unical fucina di talenti, Amazon e Vodafone "pescano" da Ingegneria gestionale
56 minuti fa:Tutto pronto a Castrovillari per il Calabria Wine Design Festival
3 ore fa:Referendum su cittadinanza e lavoro dignitoso: appello del Centro Studi "Giorgio La Pira"
5 ore fa:Noir e Radici, gli studenti del Polo liceale di Trebisacce incontrano Piera Carlomagno
5 ore fa:Cristian Frumuselu e quel legame indissolubile con i colori rossoneri | VIDEO
4 ore fa:Pedopornografia. i numeri inquietanti del web
6 minuti fa:Genitori zerbini e figli tiranni: «Basta case e cinque stelle, la vita è una guerra»

Sanità ionica, speriamo che il Coronavirus non sia la nostra El Alamein

1 minuti di lettura
Se il centro Covid-19 del “Giannettasio” è ancora in allestimento (probabilmente il reparto speciale sarà completato entro questa settimana), sicuramente chi continua a lavorare alacremente ed in prima linea nei due pronto soccorso dello Spoke di Corigliano-Rossano. Qui ci sono medici, infermieri e personale ausiliario che lavorano sul fronte all’interno della trincea ospedaliera, 24 ore al giorno. Spesso senza armi, molto spesso senza rifornimenti dalle retrovie. Sono un po’ come quei soldati italiani di El Alamein che affrontarono il nemico a mani nude e nella campagna d'Africa, pur perdendo, onorarono l'Italia. Qui oggi, però, non possiamo permetterci di perdere. E già, perché se è vero che qui da noi la “guerra” contro il Coronavirus non sta avendo la deflagrazione che ha avuto in Lombardi e nelle regioni del Nord è altrettanto vero che quelle poche “armi” (i presidi medici di base, in questo caso, come mascherine, guanti, tute, etc.) destinati ai sanitari calabresi e di Corigliano-Rossano hanno già preso la via del Settentrione. Nulla questio. Per carità. Chi sta affrontando il dramma negli ospedali padani è un eroe ed è giusto che vada supporto come si deve. Senza, però, lasciare indietro nessuno. Ed è così che a Corigliano-Rossano, dicevamo, si combatte a mani nude, ogni giorno chi opera nel pronto soccorso esce di casa a suo rischio e pericolo. E qui non ci sono medici che si sono imboscati. Anzi. Ci sono padri e madri di famiglia che stanno rischiando la loro pelle per mettersi al servizio del loro lavoro e della comunità. Come ad El Alamein: pochi e valorosi. In queste ore si stanno preparando ad affrontare un’emergenza nell’emergenza. Si fanno tamponi preventivi anche sul personale con la speranza che non si debbano lasciare forze a casa per via di questo maledetto virus. Mentre i rifornimenti dalle retrovie arrivano da tanti cittadini e volontari che come possono si ingegnano a preparare mascherine artigianali e a mandare anche, all’occorrenza, vettovaglie di ogni genere. E questo solo per non fare sentire soli questi eroi dei noi nostri giorni. Speriamo solo che qui – a differenza di El Alamein - non manchi la fortuna, perché di valore ce n’è tanto. mar.lef.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.