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Rossano, "Giornata della memoria" all'Istituto Tecnico Statale per Geometri

7 minuti di lettura
L’intera Comunità scolastica dell’ Istituto Tecnico Statale per Geometri “Falcone-Borsellino” di Rossano - mantenendo fede alla tradizione della Scuola ed in linea con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 - hanno celebrato la “Giornata della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”. Ad organizzare la manifestazione è stato il Prof. Domenico Cerenzia  che  ha preparato gli Studenti a questo evento trattando in classe nel corso del Primo Quadrimestre la tematica dell’Olocausto ovverosia del genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli Ebrei d’ Europa e di tutti gli “indesiderabili” come i Prigionieri di guerra sovietici,  gli Oppositori politici, i Gruppi etnici dei Rom, dei Sinti e degli Zingari, i Gruppi religiosi come i Testimoni di Geova e dei Pentecostali, gli Omosessuali, i Malati di mente ed i Portatori di handicap. Il tutto si è svolto nel fantastico scenario deIl’ Auditorium “Giudice Antonio Madeo” della Scuola addobbato con scritte e gigantografie dove gli Allievi di tutte le Classi hanno trovato ad attenderli gli Ospiti invitati per l’occasione con in testa il Prof. Giuseppe LUPINACCI, Dirigente Scolastico dell’ IIS “Nicholas Green e Falcone-Borsellino” di Corigliano e di Rossano e lo stesso Prof. Domenico CERENZIA, docente di lettere in servizio presso l’ ITG di Rossano. Nutrito ma soprattutto elevato il parterre dei Relatori:  il Prof. Natale VULCANO, storico e scrittore, l’ On.le Cesare MARINI, Sindaco di San Demetrio Corone, l’ Avv. Vincenzo IAPICHINO, docente di diritto in quiescenza, l’ Avv. Michele Mario GRANDE, letterato ma soprattutto Preside emerito del Geometra. L’ Avv. Ernesto D’IPPOLITO che - pur avendo dato la sua disponibilità a partecipare alla iniziativa assicurando ad essa il suo prezioso contributo di umanista attento e raffinato - non ha potuto presenziare perché ammalato. Il convegno - che aveva come sottotitolo “La SHOAH tra passato e presente” - è stato aperto con le Note dell’ Inno di Mameli e del Silenzio, con le riflessioni introduttive del Prof. Domenico Cerenzia nella veste anche di moderatore dei lavori e dai saluti del Prof. Giuseppe Lupinacci, nella qualità di Dirigente Scolastico in carica. Quest’ultimo - dopo aver ringraziato gli Ospiti e gli Studenti - ha offerto all’ Assemblea alcune brevi ma efficaci considerazioni sottese al ricordo dell’Olocausto e della Shoah  che - a distanza di 70 anni da quel 27 Gennaio 1945 allorché le Truppe Sovietiche dell’Armata Rossa, giunte ad Auschwitz in Polonia, scoprirono il famigerato Campo di concentramento e ne svelarono al Mondo gli orrori del genocidio nazista - è tuttora vivo . A seguire la relazione dell’ Avv. Michele Mario GRANDE, il quale ha approfittato della sua presenza a Scuola per salutare i suoi ex alunni e per essi le Famiglie, gli insegnanti, il Personale ATA, gli Organi Collegiali ma soprattutto per ricordare - con un minuto di silenzio - il suo predecessore, Preside Prof. Gennaro Brandi, scomparso appena pochi giorni addietro. L’ Avv. Grande ha chiesto al Preside che - proprio per l’ opera significativa svolta dal Preside BRANDI in favore del Geometra - gli venga intitolato uno spazio interno od esterno alla Scuola che ne immortalasse perpetuamente il nome. Interessante poi la lettura storica data dall’ Avv. Grande alla tematica trattata con una sorta di analisi comparata tra gli eventi che nel recente passato hanno dato vita alla Shoah e quelli che continuano ad accadere contro gli Ebrei nei giorni nostri. Lo stesso relatore - partito da una affermazione del sociologo Antonio Marziale, Presidente dell’ Osservatorio sui Diritti dei Minori, circa i presunti fatti successi a Corigliano e relativi all’operazione di polizia denominata Medical Market “…Se quanto portato alla luce dagli inquirenti dovesse corrispondere sia pure minimamente alla realtà, ci troveremmo davanti ad un’operazione che nulla avrebbe da invidiare alle tecniche di soppressione del regime nazifascista - ha asserito che quanto accaduto poche settimane fa a Parigi contro il settimanale satirico”Charlie Hebdo” ed al Supermercato ebraico per mano dei due fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly, quanto perpetrato in Nigeria in danno dei cristiani per mano dei fondamentalisti islamici, le sempre più frequenti uccisioni di tante persone sequestrate da parte di uomini dell’ ISIS (cellula deviata di Al-Qaeda), lo portano ad affermare che l’ Olocausto del 1943-1945 non ha insegnato nulla. Un nuovo e preoccupante antisemitismo è in atto, un nuovo odio razziale caratterizza i tempi che viviamo, un nuovo scontro tra religioni si affaccia nel cielo sempre più scuro della storia dei primi anni del Terzo Millennio, un nuovo e preoccupante scontro tra la civiltà occidentale e quella musulmana è in atto, a cui si può far fronte soltanto con la cultura la sola in grado di creare nell’ Uomo una diversa e più umana coscienza critica. “ Soltanto la Cultura - ha asserito il Preside Grande - potrà arginare le cancrene che stanno caratterizzando l’età del post-moderno. La Cultura, quella vera perché conseguita mediante impegno e sacrificio, costituirà il migliore antidoto che consentirà alle Giovani Generazioni di respingere i continui assalti portati da fanatici integralisti del pensiero di Allah alla libera convivenza degli Uomini”. Il Prof. Natale Vulcano - nella veste di storico -   ha invece messo a confronto le cause che hanno scatenato la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, ha analizzato sia gli scontri etnici e di religione che hanno disintegrato la ex Jugoslavia che il Processo di Norimberga. Lo stesso Prof. Vulcano ha poi ripercorso l’invasione della Polonia del 1939 da parte della Germania nazista il cui disegno era quello di annientarla e le persecuzioni subite dal Popolo polacco per mano di Hitler e delle SS, le più cruente della storia moderna. Il medesimo Scrittore ha intrattenuto i presenti discettando sulle leggi razziali naziste del 1935 e quelle fasciste del 1938, sulle lotte partigiane e, citando Carlo Levi e Viktor Frankl, ha lanciato dei messaggi per gli Studenti, mentre ha concluso il suo intervento invitando i Giovani a “…coltivare la cultura perchè è la sola che può assicurare all’ Uomo libertà e progresso al contrario dell’ignoranza sinonimo di prepotenza e regresso civile”. L’ Avv. Vincenzo Iapichino - quale ex docente di diritto negli Istituti Tecnici Superiori - ha d’altro canto sottolineato l’importanza che queste manifestazioni rivestono nella crescita umana e civile dei Giovani Discenti. “È  proprio questo modo di fare scuola - ha sostenuto l’ Avv. Iapichino - che porta l’Istituzione Scolastica a liberarsi delle vecchie quanto inefficaci lezioni cattedratiche ispirate da un didatticismo di maniera che non lascia alcuna traccia nella formazione dei Ragazzi”. Inoltre, lo stesso  legale - tramite esempi pratici che hanno calamitato l’attenzione degli Studenti -  ha evidenziato la necessità che i Giovani acquisiscano idee e non nozioni mnemoniche perché così facendo “…sapranno trovare gli strumenti per difendersi nella vita che li aspetta e che li valuta proprio per quello che produrranno in termini di qualità e di responsabilità”. A concludere l’ importante quanto significativo seminario di studio è stato il Sen. Cesare Marini, oggi Sindaco di San Demetrio Corone, uomo di grande sensibilità umana e di grande spessore culturale, sempre vicino al Geometra di Rossano e di Corigliano. Il Sen. Marini - dopo avere espresso la sua ammirazione per l’ ITG bizantino ed ausonico per quello che fa in termini di ampliamento dei confini dello studio e delle conoscenze di una Scuola Tecnica - esordisce col chiedersi “Che cos’ è la memoria?. “La memoria - ha affermato il Prof. Marini - è una funzione dell’intelletto che fa si che il passato sia presente in ognuno di Noi. Per i Giovani la memoria invece deve essere la necessità di  interrogarsi sul perché è stato trucidato un intero Popolo per mano di Hitler che, in quanto imbianchino e quindi privo di capacità politiche e culturali, si è messo contro la storia nobile del Popolo Tedesco che, nel passato, aveva rispettato gli Ebrei in quanto li considerava figli della stessa Germania.” Il Sen. Marini ha dipoi invitato  gli Alunni a riflettere sull’ idea di Patria e di Nazionalismo asserendo:“Il concetto di Patria non può essere un’idea che porta a sopprimere l’altro. Difatti l’ Illuminismo del ‘700 con Voltaire - uomo che ha sancito la vittoria della ragione sull’oscurantismo e quindi della democrazia sull’ assolutismo - ha insegnato col suo famoso detto  che …anche se non condivido la tua idea che è diversa dalla mia sono pronto a battermi perché  tu, la tua idea, possa esprimerla”. “Dal Nazionalismo degenerato - ha proseguito il Sen. Marini - è nato il militarismo che ha prodotto la Seconda Guerra Mondiale che tanto male ha prodotto alla storia con i 60 milioni di vittime e con i Campi di sterminio”. L’illustre Ospite - chiudendo il suo intervento con una frase di Theodor Ludwig Adorno “Quando si legge quello che è accaduto ad Auschwitz è impossibile scrivere poesie” peraltro molto applaudita dai Ragazzi - ha detto: “ Perché l’ Uomo continui a far parlare il cuore con le liriche ed evitare il silenzio dell’animo umano, i Giovani hanno l’obbligo di indagare la storia per rendersi conto che le guerre sono ingiuste e che non basta un passato nobile se non lo si fa diventare patrimonio dell’ agire comune”. Apostrofando infine gli Studenti, ha soggiunto: “ Per tutto quello che è stato e che non doveva essere, siate protagonisti della vostra vita che si svolge oramai in un contesto globale. Ciò vi farà essere Cittadini responsabili nel Mondo pur se dovete conservare sempre e comunque le vostre radici e la vostra identità”. La manifestazione - stracolma di stimoli per successive altre riflessioni specie per i Diplomandi che saranno impegnati fra pochi mesi con gli Esami di Stato -  si è conclusa con fotografie ricordo e con la provocazione/richiesta dell’ Avv. Grande ad impegnare la  Scuola ad organizzare, a breve, una uscita didattica al vicino Campo di internamento di Ferramonti di Tarsia per far toccare con mano agli studenti i segni di un passato che non dovrà MAI PIÙ ripetersi.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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