di MARTINA FORCINITI In attesa di poterlo accogliere nel caldo abbraccio di chi lo sente proprio, il nostro universale
Codex Purpureus Rossanensis continua ad aprirsi allo spirito creativo e al talento che solo quella immaginifica comunione di arte e sacralità sa stimolare. Nasce così “
Un’anima in miniature”, opera in un atto e cinque quadri di
Giuseppe Gallina, pronta a consegnare ai rossanesi un’interpretazione dal sapore antico. Autentica ed intensa. «L’obiettivo che ci siamo prefissati con questo progetto – ci spiega il Maestro Gallina, autore del soggetto, del testo e delle musiche – è quello di valorizzare un’opera simbolo attraverso una lettura teatrale e musicale che avvicini l’evangeliario ad un pubblico più vasto, che vada oltre i confini degli studiosi. E che pone l’accento principalmente sul valore religioso dell’opera». Una riflessione, quindi, che ripercorre prosasticamente le pagine purpuree del Codex all’ombra di un’ambientazione più medievale che bizantina. Attraverso musiche non collocate storicamente ma che trasudano antichità. Un’idea che non prescinde mai dall’obiettivo di veicolare la comprensione di un’opera che, pur nella sua preziosa originalità, rimane a tutti gli effetti un vangelo. «La vicenda ruota attorno alla figura di un anonimo monaco, interpretato da
Alessandro Castriota Scandenberg, incaricato di realizzare le miniature di un evangeliario manoscritto. Miniatura dopo miniatura il religioso vive una catartica purificazione della sua anima pur subendo le tentazioni della vana gloria. Nel corso dello spettacolo le miniature verranno illustrate da brani musicali e proiettate su uno schermo posizionato al lato della scena. Oltre al monaco, è di scena la Fede, interpretata da
Marilù Brunetti, Si aggiungono delle coreografie di danza aerea curate da
Tonia Mingrone». La rappresentazione è stata organizzata dall'Associazione Orpheus ed è dedicata alle Monache Agostiniane
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