COMUNICATO STAMPA Il Premier Matteo Renzi faccia ammenda dei suoi errori, stralci l’autorizzazione alla ricerca di idrocarburi nel Golfo di Taranto, prevista nel decreto Sblocca Italia e ridia speranza ai territori del bacino ionico. Il mare e ed il suo ecosistema rappresentano una risorsa strategica per le economie locali che trovano sostentamento e maggiore fonte di profitto dal turismo, dalla pesca e dall’agricoltura. Trivellare il suolo dentro e fuori dal mare significherebbe distruggere buona parte del comprensorio meridionale e annientare ogni sua aspirazione di sviluppo. Anche la
Città di Rossano stamattina (mercoledì, 15 Luglio 2015) presente
a Policoro (Mt), insieme ai
Comuni della Sibaritide e della
costa ionica calabrese,
lucana e
pugliese per dire no alle trivellazioni nel Golfo di Taranto. Alla manifestazione, promossa dal Sindaco della cittadina metapontina
Rocco Luigi Leone e dai
movimenti No-Triv, ha partecipato, per
l’Amministrazione Antoniotti, l’assessore all’ambiente
Natalino Chiarello. In testa al corteo, i presidenti delle Regioni Calabria,
Mario Oliverio, della Basilicata,
Marcello Pittella, e Puglia,
Michele Emiliano. Contestualmente, nella giornata di ieri (martedì, 14 luglio 2015),
l’Esecutivo Antoniotti, questa volta rappresentata dall’assessore agli affari generali, Rodolfo
Alfieri, ha preso parte ad
un’altra azione di protesta, promossa da
Goletta Verde – Legambiente, sul
litorale di Corigliano calabro, per rendere ancora
più fitta e solida la cortina del no alle trivellazioni. Presenti, oltre agli amministratori delle due
Città dell’Area urbana Corigliano-Rossano, e dei comuni dell’alto Jonio, anche il
consigliere regionale Giuseppe Graziano, ed i
rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo della pesca e dell’agricoltura.
L’Amministrazione comunale continua a rimanere
in prima linea, senza indietreggiare, in quella che, insieme alle altre istituzioni territoriali e regionali, crediamo sia una
battaglia per la sopravvivenza del Meridione. Abbiamo
preso parte finora a tutte le manifestazioni pubbliche e ci siamo fatti promotori, insieme ad altri Comuni delle tre Regioni, di incontri e confronti nelle sedi ministeriali per
dire no a questo scempio. Convinti, come siamo, che
l’autorizzazione a trivellare il fondo marino e ad il suolo per la ricerca degli idrocarburi sia uno sciagurato atto colonialista del Governo Renzi. Che, attraverso il decreto Salva Italia, ha
barattato il futuro dei cittadini del bacino ionico a favore degli
interessi delle lobby del petrolio.