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Rino Gaetano, un vuoto lungo 38 anni e una leggenda senza tempo

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Una leggenda intramontabile. Rino Gaetano moriva giusto 38 anni fa, il 2 giugno 1981, in un incidente stradale nella notte di Roma, e da quel giorno è entrato nel mito, anche per una carriera straordinaria in tutte le sue dinamiche, a cominciare dalle difficoltà di vario genere che l’artista ha dovuto affrontare sin dagli esordi. Rino Gaetano era nato a Crotone il 29 ottobre del 1950 per trasferirsi 10 anni a Roma con i suoi genitori. Si fa largo a fatica, anche per un a personalità totalmente in contrasto con l’ambiente della musica italiana dell’epoca, che aveva da poco assorbito la novità dei cantautori e che continuava a essere refrattaria a dare spazio a personaggi difficili da etichettare. Rino Gaetano si presentava infatti come un cantautore ma il suo umorismo e il suo anticonformismo non permettevano di usare per lui gli schemi fin lì adottati per i suoi colleghi dediti a un serioso atteggiamento declamatorio e di stampo fortemente ideologico. Il suo primo 45, “I Love you Marianna”, lo realizzò con lo pseudonimo salgariano di “Kammamuri”. Per pubblicare il suo primo album, 2Ingresso libero”, del 1974, dovette attendere due anni, e comunque la svolta avverrà ’75 con “Il cielo è sempre più blu”, un brano in cui si manifesta quello stile a filastrocca che più tardi lo rese popolare. Del 1976è l’ album “Mio fratello è figlio unico”, con “Berta filava” che spopolerà aprendo la strada al tratto caratteristico di Rino Gaetano, l’umorismo e l’atteggiamento disincantato, un autentico “grillo parlante”, un artista che, con il sorriso sulle labbra e lo sberleffo nelle parole, non ha mai smesso di raccontare i vizi e i difetti degli italiani. Alla sua discografia si aggiungono “Aida” e “Nuntereggaepiù” il cui successo gli schiude le porte del festival di Sanremo dove canta “Gianna”, un brano rimasto a lungo al primo posto della hit parade e ancora oggi uno dei titoli più amati del suo repertorio che nel frattempo si era arricchito dell’album “Resta vile maschio dove vai”, realizzato insieme a Mogol e ricordato soprattutto per il brano ”Ahi Maria”. Straordinaria e struggente, poi, la sua versione di “Mano a mano”, canzone d’amore e malinconia la cui interpretazione da parte dell’artista crotonese ancora incanta il mondo web e social. Il 2 giugno 1981 Rino Gaetano ci lasciava: aveva solo 30 anni. FONTE: Corriere della Calabria  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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