Inizia ad assumere contorni più chiari il panorama dei possibili candidati alle prossime
elezioni regionali. Le complicazioni risultano subito evidenti nel
centrodestra, dove sono sicuri tre candidati che sono pronti a contendersi il “tesoretto” di quell’area politica. Il trio è composto da:
Giuseppe Caputo, consigliere regionale uscente che correrà per
Forza Italia,
Giuseppe Graziano, new entry del partito di
Berlusconi, ed
Ernesto Rapani, esponente di primo piano di
Fratelli d’Italia. Al di là degli annunci roboanti e dei proclami sull’unità, sulla ricerca di sintesi, il centrodestra propone queste candidature, salvo decisioni dell’ultima ora da parte di
Giovanni Dima. Giuseppe Caputo ha spiegato con chiarezza quanto
Scopelliti si sia “prodigato” per bloccare interventi su quest’area, impedendo lo sviluppo di azioni programmatiche e di interventi concreti. Giuseppe Graziano propone la politica del nuovo, all’insegna del cittadino protagonista. La domanda più naturale è, però: sarà possibile portare a
Palazzo Campanella due esponenti dello stesso partito e della stessa città? Riuscirà, come sempre, il capoluogo cosentino a racimolare i soliti voti, prontamente forniti per come ormai la storia ha dimostrato? La risposta è positiva senza dubbio per il secondo quesito ed allora, si fa strada, ancora una volta, l’ipotesi del “giro, girotondo…” con un “tutti giù per terra” finale, cioè la possibilità che una lunghissima campagna elettorale porti ad ulteriori lacerazioni, alle ennesime divisioni sotto lo stesso tetto, per poi arrivare a quella resa dei conti che solitamente porta terremoti e sconvolgimenti politici. Se Forza Italia dovesse cogliere un risultato negativo, i primi commenti su possibili terremoti a livello comunale inizierebbero a farsi strada. Vuoi da parte di chi già era nel Pdl e poi in Forza Italia, vuoi ad opera di chi è transitato in quel partito ora, se sarà disfatta, beh sarà guerra prima, durante e dopo. È ipotizzabile, quindi, che se il centrodestra capitolasse in città, in primavera si potrebbero svolgere le elezioni comunali? È presto per dirlo, ma se si parte divisi, è difficile che si arrivi uniti. Probabilmente la corsa solitaria di Rapani, lo zoccolo duro del suo partito, può portarlo a rosicchiare consensi, in specie dopo che questi sta portando avanti battaglie per il territorio, dalla metro, all’Enel, ai rifiuti, eccetera. Dal fronte opposto, è sicuro che
Antonello Graziano, assessore al bilancio della provincia in quota
Autonomia e diritti, correrà per un seggio alla regione. È prematuro dire se lo farà con Loiero, è certo che lo farà col centrosinistra. Si diceva di Giovanni Dima: la margherita “rientra o non rientra in Forza Italia” ha dato, sin qui, esito negativo. “Se vuole rientri pure”, gli hanno fatto sapere, ma deve correre con liste autonome, non sotto l’egida del cavaliere. L’incognita Udc è legata alle scelte che il partito di Cesa compirà a livello regionale. Le grandi manovre sono partite, è certo che il matrimonio con il Nuovo Centrodestra reggerà. Stai a vedere solo se verrà emulato il progetto politico nazionale, oppure no. Dopo Ferragosto ne sapremo di più.
Il Brigante