di SAMANTHA TARANTINO e LENIN MONTESANTO C’è un modo alternativo al sistema reclusione dietro gabbie che rimangono piene zeppe di cani fino a che morte non li colga? Sì e lo conosce bene il mondo dell’associazionismo. Quello fatto da volontari instancabili che credono in un obiettivo. Levare il cane dalla strada e farlo adottare.
A Rossano ormai da più di 5 anni è presente ed opera sul territorio l’associazione Heidi Vita da Cani Onlus. Nata dalla volontà di
Stefano Lioi, l’associazione con numerose iniziative fa muovere le coscienze. Ne è convinto Stefano. «
Se i comuni affidassero la gestione dei canili alle associazioni si spenderebbe molto meno. Noi del resto operiamo solo attraverso il tesseramento e sul sistema donazione. Praticamente con poco.
In 5 anni abbiamo raccolto dalla strada più di 600 cani con più di 500 adozioni, tutti schedati, consegnati già sterilizzati, microchippati e vaccinati. Tutto a spese dall’associazione». Quanto denaro pubblico andrebbe risparmiato in questo modo, magari riutilizzato in progetti sociali e sanitari. «
Noi viviamo grazie ai nostri sostenitori che sono molti. Non usufruiamo né di fondi regionali nè comunali. La nostra pagina Facebook è lo specchio del nostro lavoro. Lì inseriamo tutti i nostri successi. Le adozioni di cani e gatti. Credo nella serietà dell’associazionismo che farebbe cambiare lo stato attuale sul fenomeno randagismo». Perché il problema si deve toccare con mano e va combattuto. Lioi su questo è chiaro «Il randagismo non si crea da solo. È l’uomo la principale causa. Sappiamo da dove parte e come eliminarlo. Molti cani padronali, ad esempio, vengono abbandonati e lasciati vagare, in pieno calore con la conseguenza che poi prolifichino. Per non parlare del fenomeno cani da caccia. Il 60% dei cani da noi curati è inadatto a questa pratica. Il canile, tuttavia, non è la soluzione. Si devono applicare le leggi che ci sono. La microchippatura obbligatoria ed il controllo del comune e delle Asp». L’associazione di Lioi da due anni opera anche in Svizzera, da dove è partita una grossa campagna solidarietà per i cani che sono a Rossano. «Da pochi mesi abbiamo deciso di aiutare il canile cittadino, in collaborazione con il medico competente dell’Asl. E solo in questo mese di aprile, abbiamo aperto ben 6 gabbie. Soprattutto cani malati che costano di più. E molte altre ne apriremo. Certo un canile vuoto è un’utopia. Ma io ci credo e con me le volontarie Vincenza, MariaAnna, e altri». Perché un cane felice è un cane gestito bene.
Governo responsabile del randagismo, l’avvio, entro l’estate di un primo team di guardie eco-zoofile comunali formate ad hoc, potrebbe rappresentare una novità importante ed efficace. Almeno, questo, è l’auspicio di Valeria Mingrone, da circa un mese neo presidente della Consulta comunale ambiente di Rossano. Appassionata ed impegnata volontaria, anzi tutto nella vita privata (la gente – dice – chiama direttamente noi!), la Mingrone collabora attivamente con l’associazione Anpana (Associazione Nazionale Protezione Ambientale Natura) Oepa di Cosenza e con altri sodalizi territoriali.
L’obiettivo – anticipa a L’Eco dello Jonio – è quello di arrivare finalmente ed efficacemente nelle campagne. Perché è soprattutto qui – scandisce – che purtroppo non si sterilizza e non si microchippano i cani. Il compito delle guardie eco-zoofile, promosse attraverso una convenzione stipulata tra l’Associazione e l’assessorato all’ambiente del Comune di Rossano, è chiaro: anzi tutto informare i proprietari di cani non censiti a provvedere ed a sterilizzare, con un termine adeguato di preavviso.
La nostra priorità – va avanti – è soprattutto quella di sensibilizzare, superando resistenze, inerzie e tabù. Facendo capire che sterilizzare fa bene alla salute dell’animale e del territorio. Questa è – ammette – una
sfida di natura anzi tutto culturale. Dopo di che – precisa – se successivamente al preavviso ed al termine dato ai proprietari, i cani di riferimento dovessero ancora risultare a tutti gli effetti randagi, le guardie provvederebbero al prelevamento, alla microchippatura ed alla sterilizzazione.
Questo è il programma e – ripeto – questo è il mio ed il nostro auspicio. Ovviamente anche questa attività – tiene a precisare – si svolgerà a titolo esclusivamente gratuito e volontario. L’emergenza randagismo – continua – è tuttavia così diffusa nel territorio da richiedere ulteriori interventi e probabilmente l’investimento di altre risorse. Al nostro interno, noi stessi ci stiamo confrontando sull’attivazione, a breve, di nuovi progetti. Non demordiamo. Ciò che serve di sicuro
maggiore sinergia tra tutti gli attori coinvolti, istituzionali e non. A partire dalle polizie municipali – aggiunge – il cui compito e la cui collaborazione diventano preziosi nell’evitare, ad esempio, i troppi casi denunciati, anche a Rossano, di accalappiamento violento di animali destinati al canile. Che – chiosa la Mingrone – come ormai è noto a tutti ed ovunque, non rappresenta affatto la soluzione al problema. Da nessun punto di vista.