DI MARTINA CARUSO A seguito delle due vittorie conquistate contro Georgia e Malta, valide per la qualificazione all’EURO 2020, il CT della Nazionale Italiana Femminile di Calcio, Milena Bertolini può ritenersi soddisfatta delle proprie ragazze che hanno concluso le gare ufficiali del 2019 nel migliore dei modi. La “manita” infilzata alla Nazionale maltese non è stata solo l’ultima partita del 2019, ma l’ennesima conferma della nascita di una nuova era per le piccole e grandi appassionate di questo sport. Si trattava di un vero test per le azzurre che, dopo aver conquistato il Paese con lo splendido mondiale disputato in Francia, dovevano mantenere alto l’interesse nel pubblico. La presenza di quasi 5 mila persone sugli spalti, a incitare le ragazze, non è stata altro che la conferma di un notevole cambiamento.
O quasi. A distanza di 110 anni dalla frase pronunciata da Guido Ara : “
Il gioco del calcio è un gioco maschio, non è un gioco di ballerine”, la situazione non si è totalmente evoluta. Nella formazione di Milena Bertolini vi è un fattore evidente :
nessuna calciatrice convocata gioca in una squadra meridionale. Il calcio femminile, infatti, si ferma a Napoli. Non si tratta di una banale discriminazione e della solita dicotomia
Nord-Sud, è invece, l’ovvia conseguenza delle
fallimentari politiche che riguardano lo sviluppo e la promozione del calcio femminile nel Mezzogiorno. La mancanza di strutture, di un piano strategico per la diffusione di questo sport nel territorio, costituiscono un vero a proprio deficit per il
Sud che preclude, a giovani calciatrici, la possibilità di intraprendere un percorso formativo e sportivo e di realizzare il proprio sogno, seppur, il meridione, sia da sempre considerato “
la miglior fabbrica di talenti”. In Calabria, specie nella Provincia di Cosenza, vi è solo un piccolo raggio di sole: il
Cosenza Calcio femminile che, nonostante la fatica a splendere, militerà nel campionato di Eccellenza, mirando ai vertici della classifica, cercando di diminuire le distanze dalle “grandi realtà”. Vi è però, un’altra realtà costituita ormai da 78 mila abitanti, quella di
Corigliano Rossano, dalla quale ci si aspetta molto e si auspica che possa donare un po’ di luce in più a questa triste vicenda, interrompendo il ruolo di antagonista nel panorama del calcio femminile, trasformandosi in
protagonista.