TIS esclusi e Comuni in difficoltà, Scutella (M5S): «La Regione chiarisca e rafforzi il suo impegno»
Nell’interrogazione, la consigliera richiama la Regione alle proprie responsabilità: «Ho chiesto in particolare alla Regione quali percorsi concreti e finanziamenti saranno messi in campo per i tirocinanti rimasti fuori dalla stabilizzazione»
CATANZARO - La capogruppo del Movimento 5 Stelle, consigliera Elisa Scutellà, ha presentato oggi un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta regionale della Calabria sulla stabilizzazione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS).
Afferma la Scutellà: «Si tratta di un tema fondamentale per garantire giustizia sociale e continuità dei servizi pubblici, ma soprattutto i lavoratori necessitano di rassicurazioni attraverso un quadro chiaro di programmazione».
Nell’interrogazione Elisa Scutellà richiama la Regione alle proprie responsabilità: «Ho chiesto in particolare alla Regione quali percorsi concreti e finanziamenti saranno messi in campo per i tirocinanti rimasti fuori dal processo di stabilizzazione, quali reali strumenti di sostegno economico, formazione e accompagnamento al lavoro verranno garantiti, e se tutto questo avverrà con tempistiche certe e con il pieno coinvolgimento di Comuni e sindacati».
«La Regione - continua - è tenuta a chiarire se intende avviare un’interlocuzione con gli organi di governo nazionale al fine di incrementare le attuali risorse stanziate a favore dei Comuni, così da assicurare un finanziamento strutturale e duraturo alla luce anche dell’ampliamento della platea agli over 60».
Pe la capogruppo del Movimento 5 Stelle «La stabilizzazione dei TIS non è solo una questione amministrativa: è una questione di equità e di responsabilità verso chi ha contribuito per anni al funzionamento dei servizi pubblici. È necessario agire subito, con chiarezza e determinazione, per non lasciare nessuno indietro in particolare coloro i quali per età, condizioni personali o territoriali, rischiano di subire un grave svantaggio nella ricollocazione nel mercato del lavoro».