Giovani e lavoro, Greco (IV): «Sottopagati e in fuga dalla Calabria»
Appello della Coordinatrice di Italia Viva Calabria, Filomena Greco, alle istituzioni e alla politica

COSENZA - In Calabria, per troppi giovani il lavoro è diventato sinonimo di precarietà, frustrazione e fuga. Il 61% dei ragazzi e delle ragazze è costretto ad accettare contratti a termine o atipici. Non stiamo parlando solo di numeri, ma di vite sospese, sogni rimandati, libertà negate.
Chi non accetta di vivere sotto la soglia della dignità, prende e parte. E se ne va. Lo dicono i dati, impietosi: negli ultimi anni la Calabria ha perso più di 100.000 giovani. Il 19% dei nostri ragazzi ha fatto le valigie, spesso senza un biglietto di ritorno. Una vera e propria emorragia di energie, competenze e speranze. Una ferita che colpisce le famiglie, le comunità, il futuro stesso della nostra terra.
«Non possiamo accettare che questa sia la normalità", dichiara l'avvocato Filomena Greco, coordinatrice regionale di Italia Viva. "Abbiamo formato generazioni di talenti che oggi trovano opportunità altrove. È tempo di invertire la rotta. Ora».
Italia Viva lancia un appello alle istituzioni e a tutte le forze politiche che credono nel riscatto del Sud: servono misure coraggiose, concrete, immediate. Incentivi per chi vuole rientrare, agevolazioni fiscali per i giovani che aprono un'attività, investimenti veri nella formazione e nel lavoro, non slogan.
«Vogliamo che venga ripristinato il regime agevolato per il rientro dei cervelli – prosegue Greco – introdotto dal Governo Renzi e poi smantellato pezzo dopo pezzo. Era una norma che funzionava, e oggi più che mai serve a questa terra».
La Calabria non può essere solo un luogo da lasciare. Deve tornare a essere una scelta. Per vivere, per restare, per tornare. Non chiediamo miracoli, chiediamo possibilità. E siamo pronti a batterci perché nessun giovane debba più partire per avere un futuro.