Rinnovo concessioni cimiteriali Calopezzati, l'opposizione contesta l'invito del sindaco
SiAmo Calopezzati: «Questi atti, notificati indiscriminatamente e non sulla base di posizioni soggettive verificate, rasentano l’abuso di potere»

CALOPEZZATI - I sottoscritti consiglieri di Minoranza del Gruppo SiAmo Calopezzati, nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, su sollecito di vari cittadini destinatari contestano l’invito del Sindaco al rinnovo delle concessioni cimiteriali, (atti notificati indiscriminatamente e non sulla base di posizioni soggettive verificate).
Secondo il gruppo di minoranza, vista la normativa vigente in materia, in particolare il DPR n 285 del 10/09/1990 ed il regolamento di Polizia mortuaria art. 54 e 55 richiamati nel detto invito, l'invito del primo cittadino risulta contrario alla richiamata normativa, nonché la paventata (trascorsi i trenta giorni) sanzione (minaccia di estumulazione) istituito legalmente e previsto soltanto in caso di inottemperanza a specifiche obbligazioni di legge».
«In merito - aggiungono - ci teniamo a puntualizzare che le concessioni perpetue rilasciate prima del DPR 803/75 mantengono il carattere di perpetuità e non possono essere incise unilateralmente da provvedimenti dell’amministrazione comunale volti a comprimere l’estensione temporanea, per cui non soggette a rinnovo come anche ribadito dal regolamento cimiteriale comunale agli art. 89 e 90; che la durata delle concessioni rilasciate dopo il 1975 risulta fissata in 99 anni (come da allegata copia di concessione rilasciata dal comune di Calopezzati in data 11/02/1984; e che il regolamento approvato con le delibere 67/94 e 50/94 agli art. 54 e 55 (indicati nelle comunicazioni di richiesta rinnovo concessioni) non modificano e confermano per le aree destinate a tombe di famiglia e aree per cappelle la durata di 99 anni».
«Inoltre - vanno avanti - riteniamo disdicevole, l’aver pubblicato in spregio ad ogni forma di privacy sull’albo pretorio un elenco con centinaia di cittadini che secondo Voi Amministrazione non ha ottemperato al rinnovo della concessione ed al relativo pagamento, il tutto sulla base di un semplice avviso all’albo e non comunicato ai diretti interessati. Consideriamo tale comportamento vessatorio nei confronti dei cittadini. Che rasenta l’abuso di potere, in quanto non sono state preliminarmente verificate le singole posizioni dei titolari di concessione».
«Con la presente - concludono - ci auguriamo ad un doveroso ripensamento sull’argomento in questione, al fine di evitare ulteriori iniziative atte a garantire l’applicazione della normativa ed a difendere i diritti dei cittadini».