Cariati, il Consiglio comunale vota all'unanimità gli atti di indirizzo delle minoranze
Discarica Scala Coeli, idrico e bollette pazze, opere urbanistiche l'oggetto di tre distinti Ordini del Giorno presentati dal gruppo de Le Lampare: «Ora attendiamo gli atti consecutivi della Giunta»
CARIAT – «Siamo soddisfatti che il Consiglio abbia accolto gli atti di indirizzo presentati dalle minoranze e attendiamo affinché gli impegni politico-amministrativi assunti dalla Giunta Comunale vengano rispettati. La nostra continuerà ad essere un'opposizione attenta e propositiva per il bene di Cariati. Attendiamo ora le delibere di Giunta». Si chiude così una nota stampa del gruppo consiliare di opposizione Le Lampare che nell'ultimo Consiglio comunale ha portato all'attenzione dell'Amministrazione comunale tre questioni cruciali che stanno interessando la vità della città e del territorio: gli sviluppi della storia della discarica di contrada Pipino a Scala Coeli; la questione idrica con le il salasso delle bollette; e alcune opere di urbanizzazione in fase di realizzazione.
Discarica di Scala Coeli. La Giunta comunale si è impegna a predisporre un atto ufficiale per chiedere alla Regione Calabria e al Presidente Occhiuto di revocare l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e il decreto per l’ampliamento della discarica. Adesso, quindi, «ci si aspetta non solo atti amministrativi, ma anche azioni politiche e comunicative» per affrontare la problematica.
Sistema idrico e bollette errate. La maggioranza ha riconosciuto i disagi segnalati dalle minoranze riguardo all’acqua sporca e alle “bollette pazze”. È stato chiesto che il Sindaco e l'Assessore garantiscano il rispetto del Capitolato d'Appalto stipulato con IGE e che si proceda a risolvere le incongruenze legate alle bollette. «C'è la necessità di ricostruire la banca dati da parte di IGE, servizio previsto ma non ancora completato».
Blocco lavori marciapiedi. Durante il Consiglio comunale è stato chiarito che lo stop ai lavori è dipeso dalla mancanza di Nulla Osta, quindi di un atto procedurale e non dalle presunte obiezioni di legittimità avanzate dalle opposizioni. «È evidente - scrivono Le Lampare - che le carenze delle procedure sono emerse anche a causa della mancanza di documentazione completa», e che tali debolezze possono essere superate solo «ascoltando i cittadini e le minoranze».