Straface commenta il caso Bh sul Sole24Ore: «Emblema dell'incapacità di certa politica»
«Serve che si siedano allo stesso tavolo, senza esclusione alcuna, tutti i rappresentanti del territorio. Basta demagogia e populismo. Basta auto-referenzialità. Basta isolazionismo»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Prendiamo atto che la questione sul mancato sviluppo e sulle occasioni perse e letteralmente strappate alla grande infrastruttura portuale di Corigliano-Rossano, rilanciata nei giorni scorsi sulle colonne de Il Sole 24 Ore, resta a distanza di tempo, di interesse nazionale. Abbiamo raggiunto la punta dell’iceberg, il punto più alto mai toccato dall’insipienza e dall’inconcludenza di una classe politica, quella guidata dal Sindaco Flavio Stasi, destinata ad essere ricordata per l’incapacità di fare una scelta strategica e di accogliere un investimento di oltre 60 milioni e posti di lavoro, tra diretti ed indotto, di circa 1000 unità stimate». Lo dichiara in una nota la consigliera comunale e regionale, Pasqualina Straface.
«Quella catturata dall’autorevole quotidiano finanziario nazionale – dichiara il consigliere comunale e regionale Pasqualina Straface – è la fotografia plastica ed innegabile di una politica miope che ha scelto di rinunciare a reali occasioni di crescita, di occupazione, di reddito, di indotto, di economia e di competitività per il territorio e per la Calabria; una scelta isolazionista che ancora una volta ha tarpato le ali alle attese, ai progetti e alla capacità di tanti giovani di questa terra che di fronte a questa inettitudine politica decidono di emigrare».
«L’assurda vicenda del rifiuto dell’investimento epocale, progettato e proposto anche grazie all’impegno del Presidente della Regione Roberto Occhiuto, per il Porto di Corigliano dalla multinazionale statunitense Baker Hughes, rappresenta – aggiunge la presidente della terza commissione del Consiglio Regionale – un punto di non ritorno».
«È per questa ragione – sottolinea - che serve che si siedano allo stesso tavolo, senza esclusione alcuna, tutti i rappresentanti del territorio, attori istituzionali, economici, sindacali e sociali per tentare di restituire dignità e futuro a questa terra e la ripresa di un percorso che ritenevamo ieri e riteniamo oggi ancor di più indispensabile per riposizionare con coraggio e forza competitiva Corigliano-Rossano, la Sibaritide e la Calabria intera da attori protagonisti su tutti gli scenari e su tutti i mercati nazionali ed internazionali. Ribadiamo di essere convinti della possibilità e necessità – conclude la Straface - di far convivere, così come accade in tutte (nessuna esclusa) le più importanti realtà portuali meridionali, nazionali, europee ed internazionali, realtà commerciali esistenti connesse alla storica tradizione marinara, come la storica marineria di Schiavonea, progettualità a servizio delle realtà produttive e di trasformazione a partire dall’agroalimentare ed aspirazioni turistiche a partire dal segmento crocieristico. Quindi, basta demagogia e populismo. Basta auto-referenzialità. Basta isolazionismo».