Salta il punto sulla centrale del Mercure in Consiglio regionale: insorge il Partito Democratico
«I fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione»
CATANZARO - Salta il punto all'ordine del giorno per discutere l'abrogazione dell'art.14 della legge 32/24, la cosiddetta mozione Laghi, che aveva inserito il divieto di realizzazione di centrali a biomasse all'interno dei Parchi nazionali e regionali all'interno del territorio calabrese. Un articolo che in sostanza ha messo in crisi il futuro della centrale elettrica del Mercure, nel comune di Laino Borgo, e con esso anche il futuro di oltre 100 lavoratori e rispettive famiglie che vivono proprio grazie a quella centrale.
Al termine dei lavori dell’odierna Conferenza dei capigruppo riunitasi oggi è stato proprio il presidente del gruppo Pd Mimmo Bevacqua a denunciare, ancora una volta, «l’arroganza della maggioranza di governo che continua a non rispettare regole e prassi e a calpestare il ruolo dei consiglieri regionali».
«In particolare – spiega Bevacqua - la maggioranza non ha preso atto di una richiesta formale, avanzata da otto consiglieri di minoranza e depositata lo scorso tre gennaio, in merito all’inserimento del tema dell’alta velocità all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale. È davvero grave che davanti a una richiesta avanzata da oltre un quinto dei consiglieri regionali, il centrodestra, adducendo motivazioni futili, eviti la discussione su un tema fondamentale per lo sviluppo socioeconomico della Calabria. Né può essere sufficiente la promessa di inserirla al prossimo Consiglio. Le minoranze vanno rispettate e garantite, non se il centrodestra lo consente, ma dando loro spazio e doverosa legittimazione politica».
«Pare, inoltre, chiara e marcata la debolezza di questa maggioranza se si guarda la bozza consegnata nella precedente Conferenza dei capigruppo oggi stravolta non inserendo all’odg due temi già più volte rinviati e relativi alla nascita delle due nuove società nel settore dell’energia e del digitale. Non solo. Il centrodestra – continua Bevacqua – ha eliminato dall’ordine del giorno anche la proposta di legge inerente l’istituzione del consigliere supplente e il numero degli assessori esterni. E non certo perché la maggioranza si è convinta che la proposta non serva ai calabresi o per evitare un aumento di spesa, ma solo per uno stato di tensione interno ai partiti che ha avuto sfogo anche per quel che riguarda la centrale del Mercure. Dopo il pastrocchio avvenuto in Commissione, adesso la maggioranza ha deciso di aspettare che il governo formalizzi l’impugnativa sull' emendamento Laghi per poi eventualmente decidere il da farsi. Personalmente, ho palesato il timore che ciò possa essere soltanto un espediente del governo regionale per lasciare che il giudizio della Corte Costituzionale decida nel merito la vicenda. E ho ricordato, invece, tanti casi in cui il governo regionale attraverso le note leggi omnibus si adoperava per modificare, integrare o cancellare immediatamente pezzi di normative in odore di probabili impugnative da parte del governo nazionale, proprio per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale. Nessuno, pertanto, pensi di potere giocare a prendere tempo per arrivare alla scadenza dei termini e bloccare per vie traverse un impianto ritenuto strategico dalle Comunità interessate sia dal punto di vista occupazionale che di progresso futuro. Né creda Occhiuto di poter proseguire con questo atteggiamento di ambiguità verso i calabresi – conclude il capogruppo del Pd – i fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione».