«Con i continui tagli si compromette il diritto allo studio e si desertificano le aree interne»
Questo è l'allarme lanciato dal gruppo dem in Consiglio regionale: «Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere Comunità»
CATANZARO - Il gruppo del Pd in Consiglio regionale condivide le preoccupazioni espresse dalla Uil in merito al dimensionamento scolastico approvato dalla giunta regionale in ossequio a criteri da “taglio lineare” scelti dal governo nazionale per far quadrare i conti.
«Questo provvedimento, presentato come una misura di razionalizzazione - spiegano i consiglieri dem -, rischia invece di tradursi in un pesante taglio ai diritti fondamentali, colpendo duramente studenti, famiglie e lavoratori del settore scolastico. In una regione già segnata da forti disparità e carenze infrastrutturali, una simile scelta avrebbe conseguenze devastanti per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne, che già scontano un isolamento cronico e una carenza di servizi essenziali».
«La scuola è un presidio fondamentale – si legge ancora nella nota stampa - per la crescita culturale, sociale ed economica della Calabria. Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere Comunità».
«Registriamo anche in questo caso – concludono i consiglieri del Pd – una supina accettazione da parte del presidente Occhiuto e della sua giunta che continuano a subire tagli e penalizzazioni operate dal governo nazionale, mentre sarebbe opportuno battersi per modificare criteri penalizzanti soprattutto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare. Come Partito Democratico continueremo a batterci affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti, senza discriminazioni territoriali, e affinché le nostre aree interne siano messe al centro di una politica di sviluppo reale e inclusiva. Passaggio indispensabile per mettere un freno alla continua emigrazione dei giovani e a uno spopolamento che rischia davvero di spazzare via ogni speranza di futuro».