Stasi sul raddoppio della galleria Santomarco: «Bene ma si pensi anche all'Alta velocità»
«Non esistono ragioni tecniche che impediscono di collegare anche Tarsia al circuito dell'Alta Velocità dal momento che si stanno affrontando sfide tecniche centinaia di volte più proibitive (e costose) di questa come il Ponte sullo Stretto»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Apprendo con felicità del via libera al'opera che costerà 1,5 miliardi finanziati anche dal Pnrr e collegherà meglio Cosenza con Paola quindi con la linea tirrenica. Sono sbigottito, invece, dal silenzio tombale dell'intera classe politica regionale, ed in particolare di quella dello Jonio e del Pollino, sul mancato collegamento di Tarsia e dell'intero arco ionico all'Alta Velocità». Così il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, dopo la notizia del raddopio della Galleria Santomarco.
«Se si perde il "treno" della nuova alta velocità e del Pnrr, un terzo della popolazione calabrese, quella che attraversa le valli del Crati e dell'Esaro e che abita il Pollino - prosegue - continuerà a muoversi verso nord e verso sud su gomma; lo ionio ancora una volta tagliato fuori da questo che è l'investimento più importante degli ultimi decenni in termini di economia, sviluppo, diritti, civiltà. Non esistono ragioni tecniche che impediscono di collegare anche Tarsia, non Corigliano-Rossano, al circuito dell'Alta Velocità dal momento che si stanno affrontando sfide tecniche centinaia di volte più proibitive (e costose) di questa come il Ponte sullo Stretto: non si dicano fesserie su questo».
«L'Italia - dice - non può continuare ad accettare di tagliare fuori da un servizio di mobilità moderno qualcosa come 600 mila persone, 600 mila potenziali utenti di un servizio, interi territori ed interi tessuti produttivi che stanno vivendo uno sviluppo estremamente limitato a causa delle assenze infrastrutturali: questa è una opera che rappresenta un investimento per la crescita del Paese».
Poi conclude: «Mi appello ancora una volta a tutte le rappresentanze politiche della Calabria: si apra una discussione di merito su questo argomento, si lavori per non tagliare fuori ancora una volta lo ionio, cioè per smetterla di menare autolesionisticamente la zappa sui piedi dello sviluppo dell'intera Regione».