La Corte dei Conti esamina il ricorso presentato dal sindaco di Castrivillari Lo Polito
Il primo cittadino dopo l'udienza: «Il giudizio non è penale, né civile e neppure di danno erariale ma soltanto per l’ipotesi di aver contribuito al dissesto. Attendiamo l'esito»
CASTROVILLARI - Dopo la condanna del sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, per aver agevolato il dissesto dichiarato dal consiglio comunale della città del Pollino il 24 giugno del 2019 insieme all’attuale assessore all’Ambiente, Pasquale Pace e due ex assessori (il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Pino Russo e Aldo Visciglia), ed un consiglio monotematico sul tema nel quale si spiegavano le ragioni del giudizio da parte dei magistrati contabili, il primo cittadino aveva deciso di presentare il ricorso alla Corte dei Conti.
Lo Polito e gli altri amministratori destinatari del procedimento erano stati condannati alle sanzioni pecuniarie. Si tratta di misure che prevedono anche l’incandidabilità e/o l’incompatibilità, a vario titolo, per i prossimi 10 anni. Il decreto è stato emesso lo scorso 18 luglio e le motivazioni sono state depositate a metà agosto.
Dalle pagine social del Sindaco, lo stesso annuncia che «si è conclusa l’udienza presso la corte dei Conti di Catanzaro».
«La causa – spiega - è stata assunta in decisione e dovrà essere decisa successivamente. Questa nota ci fornisce la possibilità di chiarire che siamo ancora in primo grado e contro questa sentenza si può proporre appello dalle parti a seconda dell’esito. Il giudizio non è penale, neppure civile e neppure di danno erariale ma soltanto per l’ipotesi di aver contribuito (attenzione non creato e neppure generato) al dissesto secondo quanto previsto dall’articolo 248 comma 5 del d.lgs. 267/2000 (meglio noto come testo unico degli enti locali)».
Poi aggiunge: «È un giudizio di natura sanzionatoria che in caso di condanna porta ad una sanzione pecuniaria e di status relativamente all’ineleggibilità per il futuro. Attendiamo – conclude - l’esito del giudizio sempre nel pieno rispetto delle decisioni della magistratura, in questo caso contabile, sia positive che negative».