Provincia Sibaritide-Pollino, Lo Polito guarda oltre i campanili: «Se ci fermiamo qui non si farà mai nulla»
Il sindaco di Castrovillari rilancia il grande progetto autonomista del territorio che dalla Valle dell'Esaro arriva fino a fiume Nicà. Ma nel frattempo avverte: «Bisogna modificare la Legge Delrio». «Il nostro modello? Sicuramente la BAT»
CASTROVILLARI - Domenico Lo Polito spinge per la nuova provincia della Sibaritide-Pollino buttando lo sguardo oltre l'ostacolo principale: i campanili. Il sindaco di Castrovillari, in un'intervista rilasciata al Corriere della Calabria, da la sua visione di nuova autonomia in un territorio che va da Sant'Agata d'Esaro e fino a Cariati che ha necessità di implementare e rafforzare servizi ma soprattutto ha bisogno di mettere a sistema la sua produttività. E questo a prescindere di chi sarà il capoluogo in una conformazione - nella visione castrovillarese - che dovrebbe ispirarsi alla BAT (Barletta-Andria-Trani).
Ad ogni modo, per il primo cittadino del comune del Pollino si tratta di «un argomento comunque divisivo». «I campanili – ha detto stamani al Corriere della Calabria – hanno creato da sempre problemi alle nostre comunità: con le dovute proporzioni, si tratta di cedere un pezzo di sovranità come è accaduto alle nazioni dell’Unione Europea. Di certo – aggiunge – focalizzare il dibattito sulla denominazione mi sembra semplicemente il tentativo di bloccare un processo che comunque servirebbe al nostro territorio». Lo Polito ribadisce di essere disponibile al dialogo, e a riprova cita l’interlocuzione con i colleghi di Corigliano-Rossano, Cassano e Trebisacce.
La catena dei servizi e dei diritti
«Il tema – ha spiegato – è un altro, ovvero qual è il progetto complessivo su questa area importante compresa nella provincia più grande d’Italia e che ingloba il comune più grande del Cosentino: al potenziamento dei servizi si è pensato?» si domanda il sindaco castrovillarese, che continua: «L’alta velocità arriverà qui o si fermerà Praia? L’area centrale sarà tagliata fuori dal progetto, che ne sarà del Pollino, dell’alto Jonio ma anche dell’Esaro, territorio che non potrà certo essere escluso da un eventuale disegno di Nuova Provincia? Sono gli stessi interrogativi che pongo sulla sanità: quali progetti ci sono per questo territorio? E ancora – ha aggiunto Lo Polito – se penso alle infrastrutture mi chiedo: il porto di Corigliano sarà potenziato per diventare nodale anche in ottica Zes unica del Mezzogiorno o sarà semplicemente una terra di conquista di una multinazionale che promette 200 posti di lavoro, almeno sulla carta?».
Secondo il sindaco di Castrovillari però il vero ostacolo a una nuova provincia è normativo e legislativo: «La legge Delrio, con l’invarianza della spesa, sarebbe una iattura per tutti i Comuni che dovessero far parte del nuovo ente, dovendosi fare carico degli uffici. È per questo argomento che penso che si debba modificare questa legge e tornare alle elezioni di primo livello in modo da avere reale capacità di spesa, e anzi aumentando le funzioni della Provincia, oggi in capo ai Comuni o alle Regioni».
Una riforma più ampia e non solo la diatriba nominalistica è secondo Lo Polito «una rivendicazione da mettere in campo subito: mai come in questo momento – dice – siamo uniti, dall’Esaro che, come ho detto, dovrà essere parte integrante del progetto, fino a Cariati. Si tratta di un territorio vasto ma soprattutto ricchissimo se solo pensiamo all’agricoltura, alla pesca e al turismo». L’idea di Lo Polito è ispirarsi al modello pugliese di Barletta Andria Trani (Bat).