Laghi torna a far visita all'attivista curdo-iraniana Maysoon Majidi, il 1° ottobre una nuova udienza
«Ciò che mi auguro per lei è che nella prossima udienza la Magistratura possa concederle gli arresti domiciliari, cosa che certamente contribuirebbe a migliorare le sue condizioni fisiche, ma soprattutto psicologiche»
REGGIO CALABRIA- È apparsa in trepidante attesa della prossima udienza, l'attivista curdo-iraniana Maysoon Majidi, nel processo che la vede accusata di essere una scafista. Ancora una volta è il consigliere regionale, Ferdinando Laghi, a farle visita nel carcere di Reggio Calabria, dov'è reclusa e dove, fortunatamente, può ricevere i tanti messaggi di vicinanza della gente che non crede alle inverosimili accuse mosse ad una giovane donna che da sempre ha lottato per i diritti civili e delle donne.
«La ragazza - ha dichiarato Laghi al termine della sua visita al "Panzera" – è tutta proiettata alla prossima udienza, fissata per il 1° ottobre, sempre al Tribunale di Crotone. Saremo con lei anche in questa nuova occasione, come abbiamo fatto finora - continua Laghi - con la speranza che venga fatta finalmente luce su questa oscura vicenda».
«Ora, ciò che mi auguro per lei - conclude Laghi - è che nella prossima udienza la Magistratura possa concederle gli arresti domiciliari, cosa che certamente contribuirebbe a migliorare le sue condizioni fisiche, ma soprattutto psicologiche».