Stasi torna su Baker Hughes: «Non accettiamo ricatti»
Il sindaco di Corigliano-Rossano: «Il Comune non potrà dare la conformità urbanistica senza che ci sia il Piano Regolatore. Sì all'investimento ma fuori dal Porto, perché in assenza di pianificazione si rischia di inficiare lo sviluppo futuro del Porto»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Sono felice del dibattito che continua ad essere aperto sul possibile insediamento industriale a Corigliano-Rossano ed in particolare in area portuale. Molto ruota intorno ai potenziali posti di lavoro: è un tema vecchio come la democrazia che il nostro territorio conosce bene. Sono stati sparati sempre numeri grossi - sui quali evito commenti imbarazzanti – finalizzati a nascondere tutto il resto. Non era necessario né utile perché l'Amministrazione è favorevole a qualsiasi insediamento che porta anche un posto di lavoro in più al territorio, ovviamente nel rispetto delle norme e degli indirizzi di sviluppo del territorio. In molti cercano di usare il tema dell'occupazione per nascondere le proprie incompetenze o mancate posizioni».
«Gli esponenti locali dei partiti di governo nazionale e regionale, per esempio, non hanno detto una sola parola sulla scelta di Enel, partecipata dello Stato, di rinunciare ad oltre 20 milioni di euro di investimenti pubblici di cui 15 a valere sul PNRR, sui quali erano d'accordo tutti – dai sindacati agli ambientalisti più estremi -, in un sito che è già industriale e che sarebbe stato bonificato e valorizzato. Questa pletora di poltronisti tutto possono fare tranne che parlare di posti di lavoro. Tornando al nocciolo della questione, ciò che serve è chiarezza, e l'unico soggetto che nei mesi è stato chiaro è proprio l'Amministrazione Comunale. Fin dall'inizio abbiamo detto che il Comune non potrà dare la conformità urbanistica senza che ci sia il Piano Regolatore. Se c'è qualcuno, a Corigliano-Rossano o a Catanzaro, che vuole dare conformità senza pianificazione, lo dichiari apertamente».
«L'assenza di PRP è una grave responsabilità dell'Autorità di Sistema: una inerzia che dura da trent'anni, di cui nove dell'attuale vertice. Se il singolo investimento vale 50 posti di lavoro, la pianificazione ne vale 1000, ma nessuno ce li sbatte in faccia. Senza pianificazione non esiste nessuna idea di sviluppo, nessuna garanzia, nessuna regola. Sulla Autorizzazione ZES stendiamo un velo pietoso perché c'è poco da aggiungere. Ribadisco che in questi mesi il Comune ha chiesto più volte di sanare la questione e che il tempo c'era abbondantemente. Anche in questo caso, se qualcuno pensa che la trasparenza amministrativa sia discrezionale o orpellosa, lo dichiari apertamente».
«E la chiarezza sul piano politico? Rispetto alla campagna elettorale, qualcuno ha cambiato idea oppure sono in atto delle amnesie di gruppo? Durante le elezioni ho sentito di tutto, persino la realizzazione di una terza darsena apposita. Purtroppo, molti sono abituati a tenere posizioni fantasiose in campagna elettorale per poi cambiarle al governo: noi no. L'Amministrazione uscente in campagna elettorale è stata chiara: sì all'investimento ma fuori dal Porto, perché in assenza di pianificazione si rischia di inficiare lo sviluppo futuro del Porto e perché in città abbiamo già tre zone industriali, di cui una ad un tiro di schioppo dalla banchina, facilmente collegabile».
«Su questa base, credo che tutte le istituzioni e le forze sociali debbano collaborare per creare le giuste condizioni affinché l'investimento si realizzi e presto, senza mezze posizioni, capriole comunicative o populismi che lasciano il tempo che trovano e partendo da un presupposto che ritengo, ormai da 5 anni, sia stato sancito: questo è un territorio che ascolta, che valuta, che media il possibile, ma che non accetta ricatti» conclude.