Sanità, Tavernise (M5S): «Perchè spesi meno della metà dei fondi per l'ammodernamento tecnologico?»
Degli 86 milioni di euro disponibili, sono stati spesi solo 33 milioni. Il consigliere regionale ha inoltrato un'interrogazione: «Necessario accelerare col Programma per fornire un servizio migliore nei territori»
COSENZA - Depositata un'interrogazione sul programma da 86 milioni per l’ammodernamento tecnologico sanitario: spesi meno della metà dei fondi.
«La sanità pubblica calabrese - dichiara il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle, Davide Tavernise - vive una crisi che sembra ormai cronica anche e soprattutto per quanto riguarda le liste d'attesa. Lo spettro dell'autonomia differenziata rende la situazione ancora più allarmante. Il costo dei pazienti che si cura extra-regione è enorme e non è accettabile che non vengano spese celermente risorse già assegnate e disponibili per l'acquisto di apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici fondamentali per tutto il territorio regionale. È il caso dei fondi relativi al "Programma di ammodernamento tecnologico" (deliberazione CIPE n. 51 del 24/07/2019 cui ha fatto seguito il DCA n. 5 del 31/01/2022): 86 milioni di euro disponibili per dotare i nostri ospedali di strumenti all'avanguardia di cui, al momento, sono stati spesi solo 33 milioni (circa il 38,28%) su 53 milioni ancora disponibili».
«A tal proposito - prosegue - ho inoltrato interrogazione a risposta scritta al presidente della Giunta regionale, nonché Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per conoscere nel dettaglio le varie fasi propedeutiche al completamento del programma. Ossia conoscere le tempistiche previste per l'acquisto degli strumenti tecnologici mancanti e, al contempo, capire quali di quelli già acquistati sono stati collaudati e sono già in funzione. Il Programma prevede l'acquisto e l'installazione presso i presidi sanitari pubblici della Regione Calabria di n. 25 TAC, n. 17 Risonanze Magnetiche, n. 21 Mammografi, n. 11 Angiografi, n. 2 Gamma Camera, n. 4 Gamma Camera-TAC, n. 3 PET-TAC e n. 2 Acceleratori Lineari, per un totale di 85 apparecchiature tecnologiche e nuovi strumenti diagnostici. Al momento risultano essere state fornite 9 Tac su una previsione di 25, 3 Risonanze Magnetiche su 17, 19 Mammografi su 21, 6 Angiografi su 11, nessuna Gamma Camera delle 2 previste, 1 Gamma Camera-TAC su 4, 1 PET-TAC su 3 e 1 Acceleratore Lineare su una previsione di 2. In totale delle 85 apparecchiature tecnologiche previste dal Programma di ammodernamento tecnologico ne sono state fornite 40, meno della metà. Necessario dunque accelerare col Programma per fornire un servizio migliore nei territori».
«Nell'Ospedale di Trebisacce, ad esempio, la Risonanza Magnetica consentirà di potenziare l'offerta pubblica della vasta area dell'alto Ionio cosentino con conseguente abbattimento dei costi dell'emigrazione sanitaria, oltre alla riduzione delle liste di attesa. Così come l'implementazione delle nuove apparecchiature per il Poliambulatorio di Rende, per fare un altro esempio, consentirà di soddisfare il fabbisogno del bacino di utenza di un comune di circa 35mila abitanti, senza contare la popolazione dell'Università della Calabria, andando a decongestionare l'Hub dell'Annunziata di Cosenza».
«L'acquisizione di tecnologie di ultima generazione, inoltre, consentirà di offrire all'utenza, in un'ottica concorrenziale rispetto al privato, una possibilità di scelta per la fruizione di prestazioni radiologiche di elevata qualità» conclude il consigliere regionale Tavernise.