Nefrologia, «Le bugie hanno le gambe corte»
Il movimento Corigliano-Rossano Pulita interviene sulla vicenda: «Dopo la sonora mazzoliata pubblica del Sindaco il tandem Graziano-Occhiuto ha provato a far finta di nulla dicendo che la chiusura del reparto non ci sarebbemai stata»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Dopo la sonora mazzoliata pubblica del Sindaco, il tandem Graziano-Occhiuto, accompagnato dai soliti burattini locali, ha provato a far finta di nulla dicendo che la chiusura del reparto di Nefrologia non ci sarebbe mai stata».
È quanto dichiara in un comunicato stampa il movimento Corigliano-Rossano Pulita, che così continua: «Le bugie, però, hanno le gambe corte perchè era tutto pronto per trasformare un reparto di Nefrologia e Dialisi in quattro miseri posti all'interno della Unità di Medicina. Non lo diciamo noi, ma la relazione della dott.ssa Bernardi dell'11 Luglio, che ha per oggetto il "trasferimento U.O. di Nefrologia" e che avrebbe comportato sostanzialmente alla scomparsa della Unità di Nefrologia con il conseguente sballottamento dei pazienti del servizio di emodialisi da un plesso ospedaliero all'altro».
«Si trattava dell'ennesima manovra tutta interna a squallidi interessi politici e della burocrazia sanitaria che nulla ha a che vedere - sottolineano - con i servizi per i pazienti e con l'esigenza di riorganizzazione complessiva, ponderata e condivisa che la città attende da tempo. Una manovra che probabilmente, i gatti e le volpi della nostra governance sanitaria erano convinti di aver portato a casa prima di essere colti "con le mani nel sacco" dal bubbone fatto scoppiare dal Sindaco e dalla società civile».
«Ora sembra che l'Asp, diretta dal commissario politico Graziano, stia tornando sui propri passi riorganizzando l'Unità di Nefrologia, garantendo la degenza ed ovviamente il servizio ai pazienti che hanno bisogno di dialisi, cosa che si poteva fare anche prima ma che, evidentemente, non interessava alla governance sanitaria, troppo impegnata nelle proprie lotte di potere interne».
«Questa vicenda - si legge in conclusione - rappresenta plasticamente la qualità della gestione della sanità in Calabria e certifica il fallimento di una maggioranza politica regionale, tanto nelle sue articolazioni gestionali come nel caso di Graziano, quanto nelle sue emanazioni politiche ed istituzionali, a partire dal Commissario e Governatore Occhiuto e dalle imbarazzanti rappresentanze del nostro territorio, totalmente asservite a logiche distanti anni luce dagli interessi della comunità».