Autonomia Differenziata: L'Onestà Intellettuale di Occhiuto e l'Appello dei Sindaci, Oltre la Politica
L'ex sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti: «Non posso che comprendere e supportare le motivazioni dei colleghi sindaci che propongono il ricorso contro questa Riforma scellerata»
CORIGLIANO-ROSSANO - È con profonda convinzione che accolgo e sostengo l’appello di centinaia di sindaci calabresi, rivolto al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, affinché impugni davanti alla Corte Costituzionale il disegno di legge sull'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Il provvedimento, approvato in via definitiva dalla Camera il 19 giugno, è strettamente collegato alla manovra di finanza pubblica e prevede l’attuazione di un’autonomia regionale che rischia di aggravare ulteriormente le disparità socioeconomiche tra il nord e il sud del Paese.
Come ex sindaco, non posso che comprendere e supportare le motivazioni dei colleghi sindaci che propongono il ricorso. Le regioni del Sud, già segnate da profonde difficoltà economiche e sociali, potrebbero trovarsi in una situazione ancora più precaria. Infatti, mentre le regioni più ricche potrebbero beneficiare di una maggiore autonomia finanziaria, quelle in difficoltà vedrebbero ulteriormente limitate le proprie possibilità di sviluppo. Questo squilibrio si tradurrebbe in un inaccettabile aumento del divario economico tra nord e sud.
L’autonomia è un principio sancito dall’articolo 116 della Costituzione, ma non è mai stata effettivamente attuata a causa delle enormi differenze regionali. Studiosi come Calderoli hanno sottolineato i rischi di una tale riforma, che potrebbe avere conseguenze disastrose. Le regioni con minori risorse rischierebbero di non riuscire a garantire adeguati livelli di benessere e di sviluppo autonomo, peggiorando le disuguaglianze già esistenti.
La gestione autonoma dei servizi pubblici e del welfare rappresenta un altro nodo critico. Le regioni meno fortunate potrebbero faticare a fornire servizi di qualità, creando un divario sempre più marcato in termini di benessere sociale. Non va inoltre sottovalutata la competizione tra regioni per attrarre investimenti: le aree economicamente più forti avrebbero un vantaggio competitivo, mettendo ancora più in difficoltà quelle meno sviluppate.
L’obiettivo dell’autonomia differenziata è promuovere una maggiore autonomia decisionale, ma è fondamentale considerare i potenziali effetti collaterali specialmente per le regioni svantaggiate. Piuttosto che un approccio squilibrato, sarebbe stato auspicabile un piano che garantisse equamente le esigenze di tutte le aree del paese, favorendo uno sviluppo armonico e sostenibile e preservando l’unità e la coesione nazionale.
Il governo avrebbe dovuto riflettere e confrontarsi più profondamente prima di procedere con l’approvazione di una legge destinata a penalizzare il Sud e la Calabria in particolare. In questo scenario, al di là delle posizioni politiche, è essenziale che prevalga l’onestà intellettuale – quella stessa onestà che ha sempre caratterizzato il Presidente Occhiuto, da sempre scettico su questa riforma, e i tanti sindaci che hanno preso posizione contro la legge a tutela della nostra terra.
L'appello dei sindaci è un'azione necessaria per difendere il futuro del Sud e della Calabria, preservando i principi di equità e sviluppo sostenibile per tutto il Paese.
Giuseppe Antoniotti, già Sindaco di Rossano