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Le strategie (paurose) del centro destra e il regno di Stasi… che insieme sbeffeggiano il PD

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CORIGLIANO-ROSSANO – Un confronto maschio e simpatico, che sarebbe potuto durare ore, con pop-corn in mano, senza arrivare mai ad un punto d’incontro se non per un caffè insieme, una bella stretta di mano e sorrisi che i due contendenti si sono scambiati prima e dopo di sedersi davanti alle telecamere. Ieri all’Eco in Diretta i due ex sindaci di Rossano, Tonino Caracciolo e Stefano Mascaro, l’uno comunista e l’altro democristiano (patenti che ostentano con vanto), se le sono date di santa ragione, in una tribuna politica senza sconti (rivedi qui la puntata). Un remake di Don Camillo e Peppone in salsa nostrana che è servito ad assestare equilibri in vista delle prossime elezioni amministrative, più che a chiarire cose trite e ritrite di cui le cronache cittadine si erano occupati più volte in passato.

Mascaro e Caracciolo, di fatto, hanno dato conferma ad alcuni dei dubbi amletici che erano rimasti avvolti nel mistero rispetto alla gestione politica di Corigliano-Rossano, sulle sue dinamiche e soprattutto sugli equilibri. Hanno svelato verità.

Come quella sulle elezioni del Presidente della Provincia di Cosenza. Quando Stasi irruppe tra i candidati dei due blocchi, Succurro per il centro destra e Nociti per il centro sinistra, presentandosi come terzo incomodo. Una candidatura, quella del sindaco di Corigliano-Rossano, presentata come l’azione di rinnovamento drastico a sinistra ma che di fatto, poi, si rivelò il più importante e clamoroso assist alla destra per rimettere mano sull’ente sovraordinato bruzio. E se questo fino a ieri era rimasto solo un sospetto, a chiarire ogni dubbio ci ha pensato proprio Tonino Caracciolo che – si sa – è uno che appartiene alla cerchia stretta del Regno di Stasi, un vero e proprio Richelieu del primo cittadino corissanese.

La vera storia delle presidenziali per la Provincia

«Io sono uno di quelli – lo ha detto candidamente Caracciolo ieri in studio – che ha insistito perché Stasi si candidasse per fare perdere le elezioni al centro sinistra perché il sistema Iacucci (l’allora presidente uscente del centro sinistra e oggi consigliere regionale del PD, ndr) andava smantellato in Provincia e poi perché la sinistra aveva bisogno di essere presa a schiaffoni e rifondata, dato che sinistra non lo è più».

Poteva da solo Stasi ordire questo trappolone al Partito Democratico? Certamente no. E a svelare nuove trame, di quello che fino a ieri era rimasto solo un “si dice”, ci ha pensato Mascaro entrando in quelle che saranno le ormai imminenti dinamiche elettorali per le Amministrative di primavera. «Io non vorrei pensare che la destra debba dare un favore all'attuale sindaco». Favore? «Ma scusa – incalza l’ex sindaco democristiano - se duecento firme per presentare la sua lista Stasi le ha raccolte da soggetti che erano interessati a portare a casa politicamente la vittoria con la Succurro, è chiaro che dietro Stasi ci sia una manovra del centro destra!».

E nella ricostruzione che fa Mascaro c’è molto di più. «Sì perché la destra cosentina – ha detto - pensa che noi dobbiamo fare una campagna elettorale finta, perché questa città in questi quattro anni non ha dato fastidio mai alla politica regionale cosentina (il riferimento è ovviamente a Occhiuto, ndr). Ecco perché ho paura che dobbiamo tenerci Stasi».

Insomma, verità che si svelano ed elementi di uno strano puzzle che tornano al loro posto. In questi mesi e soprattutto di recente l’opinione pubblica si è posta tanti interrogativi su strani equilibri e presunte commistioni tra Stasi («uomo di sinistra» come ha confermato lo stesso Caracciolo) e il centro destra regionale. Come ad esempio la presenza di una figura politicamente controversa come Costantino Argentino all’interno della Giunta comunale pur essendo da sempre vicino alle posizioni di Forza Italia. Dubbi, illazioni, fantasie? Potrebbe essere. Diciamo pure una situazione ibrida, torbida sulla quale, però, nessuno ha mai sentito l’esigenza di chiarire alla cittadinanza. Ed è lì che, da esperto conoscitore della politica e dei suoi delicatissimi equilibri, Caracciolo insinua l’ennesimo e ulteriore sospetto e sibillinamente butta sul campo un’altra bomba, pronta a deflagrare e a “spezzare le reni” agli avversari. «M rifiuto di pensare questo (che ci sia un rapporto stretto tra Stasi, Occhiuto e parte di Forza Italia), perché vuol dire che due consiglieri regionali e un senatore di centro destra, espressione di questa città, vuol dire che non contano nulla. E se è così, devono andare a casa domani mattina».

Il Partito Democratico, entità evanescente

E in tutto questo, la pratica a sinistra? Caracciolo è chiarissimo sugli equilibri sostanziali della prossima coalizione a sostegno del sindaco uscente: «Ci saranno le liste civiche, il Movimento 5 Stelle e il PD». Ma quale PD? A Caracciolo non interessano le forme ma i numeri. «Il Piddì – questo il suo inciso - è un universo frammentato. Non si capisce. Sta di fatto che c'è una parte del partito che sostiene Stasi comunque e in ogni caso». Quindi, al netto delle scelte ufficiali che farà il partito, il primo cittadino si è già assicurato il sostegno di una buona parte del partito. E così sia!

Quindi a conti fatti. Stando alla ricostruzione di “Don Camillo e Peppone”, Stasi dovrebbe arrivare ai nastri di partenza delle elezioni con la sua forza storica, con il Movimento 5 Stelle (che in quanto a preferenze sta a percentuali decimali), con una buona parte del PD (con o senza simbolo, poco importa) e con il disinteresse “a fargli la guerra” da parte delle alte sfere del centro destra regionale. Sarà così?

Disinteresse o grande armata?

«È legittimo e giusto che Corigliano ambisca ora a guidare la città. Se così fosse credo che il nome di Pasqualina Straface sia quello migliore per incarnare la posizione anti-Stasi. E li troverà anche me. Perché io sarò in campo dappertutto contro Stasi». Ora, queste parole, che sono di Stefano Mascaro, sono tutte un programma decifrabilissimo ma fino a un certo punto. Perché Mascaro – è noto da tempo – sta giocando tutte le sue carte, su tutti i tavoli, per una candidatura a sindaco. Che potrebbe starci e potrebbe esserci nel caso in cui il nome della Straface, alla fine, non dovesse uscire fuori. E la condizioni per cui la pasionaria di Forza Italia, presidente della terza commissione regionale Sanità, sia candidata a sindaco è quella di una investitura diretta (con relativo sostegno, ovviamente) da parte del governatore Occhiuto.

Se davvero, però, si dovesse verificare la prospettiva di un disinteressamento del centro destra regionale alle Amministrative di Corigliano-Rossano, certamente una delle pedine di valore da muovere sulla scacchiera per salvare la faccia contro Stasi è proprio quella di Mascaro. Che vanta un record: essere l’unico, fino ad oggi, ad aver battuto con suffragio popolare l’attuale sindaco plenipotenziario della terza città della Calabria.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.