Dimensionamento, Tavernise: «Non cadiamo nel grottesco». Straface: «La Corte Costituzionale rigetta i ricorsi delle regioni»
Dopo i tavoli di confronto tra istituzioni e comunità scolastiche si accende la polemica sulle compentenze e sul modus operandi degli enti (Provincia e Regione) rispetto alle possibili revisioni del Piano di Dimensionamento Scolastico
CORIGLIANO-ROSSANO - Continuiamo a parlare di dimensionamento scolastico. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, il consigliere provinciale Salvatore Tavernise è tornato sul tema ribadendo quanto affermato durante l’incontro con le istituzioni voluto dalla scuola di Piragineti di Corigliano-Rossano e tenutosi lo scorso 21 novembre.
«Cosa avrà mai inviato la Regione Calabria di così segreto – afferma - che "l'intelligence" della Provincia non possa trasmettere ad un consigliere che ne abbia fatta esplicita richiesta mezzo pec? Lo scorso venerdì 17, grazie ad una "soffiata", rimanendo in tema di "servizi segreti", sono venuto al corrente che la Regione, in merito al piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Provincia il 20 ottobre, ha posto una serie di rilievi».
«Considerando – prosegue - che tale dimensionamento è oggetto di quotidiani disappunti e dibattiti sia per l'essenza stessa dello strumento che va a depauperare le dirigenze e le segreterie, sia per la ratio che la provincia ha adottato nella programmazione, ho prontamente chiesto, agli uffici preposti, verbalmente, con pec e solleciti, di prendere visione del suddetto documento. Apprendendo, inoltre, che la Provincia [ieri] avrebbe dovuto formulare le controdeduzioni alla Regione, mi rammarico ulteriormente del mancato invio, poiché tale atteggiamento, oltre a non consentire l'esercizio di un diritto, riduce sensibilmente l'operato di un consigliere, che, sin dall'inizio, ha manifestato un atteggiamento propositivo e di apertura, oltre che di accertata paziente attesa per le istanze presentate. Assodata la questione che la riorganizzazione della rete scolastica è un accorpamento amministrativo che non riguarda la chiusura di plessi, è comunque opportuno evidenziare che in questo meccanismo di istituzioni soppresse e superstiti chi ne beneficia sono solo le casse dello Stato (e neanche con grandi margini), mentre le vittime restano i genitori e gli alunni. Ci sono istituti volutamente realizzati in aree disagiate; la presenza del dirigente ha permesso di mitigare i rischi dell'abbandono scolastico, instaurando un fattivo rapporto di collaborazione tra scuola e famiglie».
Poi aggiunge: «Comprendo le difficoltà nel pianificare accorpamenti in un contesto che presenta variegate criticità e comprendo altrettanto bene quanto sia stato difficile per la Provincia elaborare un documento senza creare disagi: la coperta è sempre corta! Credo, tuttavia, che con una maggiore condivisione, con l'ascolto e il supporto delle organizzazioni sindacali si sarebbero potuti limitare i danni. Alla luce di quanto esposto e al netto delle considerazioni manifestate, auspico che la Provincia possa elaborare delle controdeduzioni da far pervenire all'ente Regione, al fine di tutelare gli interessi della comunità scolastica del Comune di Corigliano Rossano, che è stato uno dei più penalizzati».
A queste dichiarazioni si aggiungono quelle della consigliera regionale Pasqualina Straface che in una nota ha dichiarato: «La Corte Costituzionale ha rigettato il ricorso delle regioni Toscana, Emilia Romagna e Puglia ritenendo che non ci siano presupposti fondati per dichiarare incostituzionale la normativa che riguarda il dimensionamento scolastico. Si tratta di una conclusione ampiamente prospettata, e il Presidente Occhiuto e la Vice Presidente Princi hanno agito correttamente non accodandosi su questo ricorso che è stato indicato per mesi dal Partito Democratico come imprescindibile ma che nei fatti si è dimostrato inutile».
«Le opposizioni – continua - hanno accusato il governo regionale di non aver voluto ricorrere contro il provvedimento per questioni di appartenenza politica, mentre invece i nostri uffici legislativi erano già giunti alla conclusione che non ci fossero i presupposti per procedere. Al contrario, come Regione Calabria ci siamo sempre spesi nel richiedere a tutte le forze politiche concertazione ed unità di intenti per affrontare quello che è un provvedimento, lo ricordiamo, che nasce dal Governo Draghi di cui il Partito Democratico era parte integrante e che ha concordato con l'UE i criteri che oggi ci ritroviamo ad applicare. Quindi le opposizioni per tutti questi mesi hanno gettato fumo negli occhi cercando di confondere i cittadini utilizzando la questione del ricorso presso la Corte Costituzionale contro un provvedimento di cui hanno la responsabilità politica. Ricorso rimandato al mittente poiché, fra le altre cose, la Corte ha rilevato che tale provvedimento non richiede alle Regioni la chiusura di plessi scolastici quale conseguenza della determinazione del contingente organico dei dirigenti scolastici. Questa pronuncia da parte della Corte Costituzionale non ci rende ovviamente soddisfatti, vista la complessità della materia cui stiamo lavorando senza sosta, ma spegne la sterile propaganda politica del centrosinistra che ha dimostrato ancora una volta di non riuscire ad andare oltre la pura polemica politica senza costrutto»