«Rimettersi a un tavolo e discutere su come Trebisacce possa e debba ripartire»
L'auspicio dei consiglieri di minoranza: «Essendo oramai inevitabile, la parentesi commissariale può ed è necessario che sia una preziosa occasione per tornare alla politica»
TREBISACCE - «La mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco, “uomo dalla vita privata e familiare ammirevole”, — presentata con estrema ponderatezza e dispiacere morale —, è da intendere quale atto politico conclusivo di una incontestabile crisi amministrativa della Maggioranza che si protrae da mesi, e che, come forze di Minoranza, avevamo già previsto e più volte denunciato».
Inizia così la nota stampa a firma dei consiglieri di opposizione Domenica De Marco, Ermelinda Mazzei, Antonio De Santis e Antonio Aurelio.
«Effettuando una lucida analisi del primo anno di amministrazione, - aggiungono - abbiamo parlato di un "fallimento mascherato" e della paralisi in cui era scivolato, suo malgrado, l’intero Paese. Abbiamo ampiamente dichiarato, anche in seno al Consiglio Comunale, di avere grande rispetto per i Cittadini e del responso delle urne, frutto dell’espressione democratica, ancorché non condivisibile. Dunque, sin dall’inizio di questa legislatura, senza nessun pregiudizio e nel rispetto dei ruoli, abbiamo teso la mano al Sindaco e alla sua Giunta, offrendo una collaborazione istituzionale. In diverse circostanze, abbiamo segnalato disservizi, disagi e lamentele, proponendogli, ogni volta, possibili soluzioni per risolverli. Al confronto, alla dialettica e al dialogo, il Sindaco e la sua amministrazione, per converso, ha preferito, con reiterazione, disattendere ogni proposta avanzata dalle forze di Minoranza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un’escalation di problemi irrisolti che non hanno precedenti nella storia della nostra cittadina».
«Alcuna responsabilità deve, pertanto, essere attribuita alla Minoranza circa l’attuale situazione politico–amministrativa, atteso che, l’implosione dell’amministrazione Aurelio, è germinata dai suoi stessi consiglieri, firmatari congiunti della mozione. Certo è che, ciò che stiamo vivendo in questi convulsi giorni, non è — per nessuno — un momento e un passaggio felice; l’averlo previsto e denunciato, non suscita in noi, nessuna forma di compiacimento. È innegabile, difatti, che si sia trattato e si tratti di un intervento assai doloroso, ma, tuttavia, necessario: per mezzo di questo atto, il Consiglio Comunale, con la democratica discussione ed il voto palese dei consiglieri, riacquista la sua centralità nel dibattito politico, assumendosi la responsabilità di decidere le sorti della nostra Città».
«Essendo oramai inevitabile, la parentesi commissariale può ed è necessario che sia una preziosa occasione per tornare alla politica: tornare senza la contrapposizione dei ruoli, ma in una condizione di pari dignità tra le parti. Questo è il nostro auspicio, rimettersi a un tavolo e discutere su come Trebisacce possa e debba ripartire, e che questa vicenda così amara, sia da monito ad ognuno di noi» concludono.