L'accordo tra Busitalia e Simet riaccende le speranze per i lavoratori licenziati
Baldino (M5s): «Al momento cinque giudici diversi con cinque esiti uguali ci dicono che quei licenziamenti non dovevano avere luogo. Sono certa che il reintegro dei lavoratori licenziati sia solo questione di tempo»
ROMA – «Esprimo piena vicinanza ai lavoratori che tredici mesi fa sono stati licenziati dalla Simet e che gradualmente stanno vedendo i frutti di una battaglia dura ma giusta vedendosi riconosciuto come illegittimo quel licenziamento. Al momento 5 giudici diversi con 5 esiti uguali ci dicono che quei licenziamenti non dovevano avere luogo».
È quanto afferma Vittoria Baldino, vicecapogruppo M5S alla Camera dei Deputati, che aggiunge: «Licenziamenti pure in parte giustificati dall'Azienda con la rottura ingiustificata dell'accordo siglato nel marzo del 2018 tra Ferrovie dello Stato Italiane, attraverso la società Busitalia Sita Nord, e il gruppo Simet. Rottura riconducibile al socio pubblico e che aveva reso necessario pertanto un'interrogazione alla Camera dei Deputati».
«Ora 5 sentenze raccontano storie di licenziamenti illegittimi e il doveroso reintegro nel posto di lavoro. Sono storie che si intrecciano con il ritrovato accordo tra Busitalia e Simet. Un accordo che stando ad informazioni informali permetterebbe di scongiurare nuovi licenziamenti e che non può non coinvolgere anche i 40 dipendenti licenziati alla luce anche delle recenti sentenze».
«Sono certa che se è sincera l'attenzione di Simet verso i propri dipendenti il reintegro di quanti licenziati alla luce degli ultimi risvolti sia solo questione di tempo. Perché è sicuramente finito il tempo delle scelte ingiuste a danno dei lavoratori» conclude.