Il dimensionamento scolastico miete le prime "vittime": in Calabria saranno soppresse 79 autonomie scolastiche
Orrico (M5s): «Mi appello alla vice Presidente della Regione Princi, affinché sia garantito il diritto allo studio in ogni comune delle aree interne e marginali calabresi. Non prevalgano logiche economiche né campanilistiche, a discapito della qualità dell'istruzione»
ROMA - «Il taglio indiscriminato che il governo Meloni ha effettuato sul numero degli istituti scolastici con l'ormai tristemente conosciuto dimensionamento scolastico ha già determinato le prime conseguenze negative in Calabria: incertezza, mancanza di dirigenti in contesti sociali fragili, competizione tra sindaci e comuni».
Lo afferma in una nota la deputata del Movimento 5 stelle Anna Laura Orrico.
«Nella nostra regione - dice Orrico -, solo nel 2024, saranno soppresse 79 autonomie scolastiche, cioè 79 scuole vedranno privarsi di dirigenti scolastici e personale amministrativo, diventando dei gusci vuoti, riempiti ancora per poco dagli studenti e dai docenti che dovranno affrontare un anno scolastico avendo i riferimenti dirigenziali presenti a scuola a giorni alterni. Ad esempio nell'area interna del Reventino, dove il reddito medio pro capite è di 15mila euro, l'incidenza degli studenti svantaggiati è del 3,4 per cento e le infrastrutture viarie sono carenti come il trasporto pubblico, l'Istituto comprensivo Costanzo, che ha 400 studenti, molti dei quali pendolari provenienti dai paesi limitrofi, rischia di essere accorpato a scuole più grandi del centro urbano più vicino, con la perdita di tutto il personale amministrativo e le conseguenze che ne deriveranno sulla qualità dell'organizzazione ed efficienza amministrativa e didattica».
«A peggiorare il quadro la contesa tra sindaci per evitare l'accorpamento facendo valere il proprio peso politico, perché la Regione Calabria ha preferito delegare alle Province e ai Comuni la scelta di quale scuole tagliare e quale no. Allo stesso tempo – continua l'esponente pentastellata - il dimensionamento ha impedito l'immissione in ruolo di nuovi dirigenti scolastici: per quest'anno, infatti, la scuola di San Luca, piccola comunità nota alle cronache, purtroppo, non potrà avere un proprio dirigente scolastico ma dovrà accontentarsi di un reggente. Anche in questa circostanza a pagarne le conseguenze saranno gli studenti e le famiglie, il personale scolastico e un'intera comunità che avrebbe bisogno di maggiore attenzione da parte dello Stato. Rivolgo dunque - conclude Anna Laura Orrico - un appello alla vice Presidente della Regione Princi, che ha delega in materia, affinché sia garantito il diritto allo studio a San Luca come a Decollatura ed in ogni comune delle aree interne e marginali calabresi. Non prevalgano logiche economiche né campanilistiche, a discapito della qualità dell'istruzione».