Clima politico teso a Trebisacce: il Pd mette sotto accusa la gestione Aurelio: «Ha dichiarato il suo autofallimento»
Dal rimpasto di giunta alla «costosissima» programmazione estiva, dai «costosi responsabili esterni» alla «presuntuosa» pianificazione turistica: tutti gli strali dei democrat sul Primo cittadino
TREBISACCE - S'infiamma dalle retrovie la diatriba politica tra le forze d'opposizione e l'esecutivo civico di Trebisacce. È il Partito Democratico a creare l'humus della polemica sulle battute finali di un'estate che per la cittadina jonica è stata all'insegna dei cambiamenti e delle novità. Che hanno riguardato sia l'assetto amministrativo della maggioranza e quindi dell'esecutivo, sia l'impianto di governo della città.
«I fatti di cui sono protagonisti i nostri governanti - si legge in una nota dei Dem trebisaccesi - danno la dimensione esatta del loro fallimento politico-amministrativo, costellato da errori programmatici e da pressapochismo dilettantistico, tipico di soggetti senza alcuna capacità e senza alcuna cultura di governo della cosa pubblica».
Insomma, una bocciatura senza appello a poco più di un anno dall'inizio della gestione Aurelio. E la critica dei piddini è assai dura e feroce, proprio all'indirizzo di quell'entourage che oggi guida la città. «Uomini senza storia e senza futuro politico» li definiscono, addirittura «fruitori inconsapevoli di un ruolo di governo della cosa pubblica, ottenuto solo per soddisfare ambizioni personali». «Uomini - aggiungono - che non hanno alle spalle nessuna formazione politica e nessuna cultura di governo, animati soltanto dalla voglia di apparire per appagare la loro smisurata presunzione».
Un giudizio, quello del Pd Trebisacce, maturato alla luce di una serie di eventi che si sarebbero verificati durante l'ultima estate e che restituirebbero un'immagine impietosa dell'Amministrazione comunale. A partire dall'ultimo rimpasto di giunta, attraverso il quale «lo stesso Sindaco pro tempore, boccia la sua stessa azione amministrativa sbattendo la porta in faccia a due dei suoi assessori decretandone la decadenza dal ruolo che ricoprivano». Quello di Aurelio è definito un atteggiamento «autolesionista e miope», «che testimonia in modo inoppugnabile la mancanza di esperienza politica, e mette in mostra tutta la sua sviscerata prepotenza politica e la sua visione “proprietaria” della cosa pubblica».
Un trambusto politico che starebbe animando la maggioranza di governo e che sta rendendo Trebisacce ed i trebisaccesi «vittime inconsapevoli - sottolineano i democrat - di queste lotte intestine, condotte nel nome del potere ad ogni costo». Nel maggiore partito di centro sinistra parlando di «solchi sociali profondi, di «spettacoli indecorosi» e di «inefficienza»: un mix mortale le cui conseguenze saranno pagate tutte e per intero dalla comunità. «Questo anno in cui avete governato - incalozano ancora dal Partito Democratico rivolgendosi al sindaco e agli amministratori all'immancabile grido di "Vergogna!" - è stato costellato da fallimenti continui e da incapacità programmatica. Avete caratterizzato la vostra amministrazione con scelte discutibili e costose per le casse comunali, senza alcun beneficio per i cittadini. Avete speso risorse finanziarie per opere inutili, spacciandole per grandiosi trovate pubblicitarie per il turismo ed avete partorito una patetica insegna con la presunzione di far diventare Trebisacce come Tropea. Avete programmato la stagione estiva peggiore della storia - sggiungono - costosissima in termini economici, e vorreste spacciarla come stagione memorabile, dimenticando che di memorabile c’è solo il vostro fallimento. Sarebbe, poi, interessante sapere quanto spendete per l’assunzione dei responsabili esterni e se gli stessi fanno ben funzionare gli uffici».
Quindi, l'appello all'umiltà e alla riflessione: «Solo così potrete ripagare Trebisacce. Solo se sarete capaci di fare ammenda sulla vostra condotta politico-amministrativa e se saprete riconoscere le ragioni del vostro fallimento politico. Spero voi possiate ritrovare la sensibilità ed il coraggio per chiedere scusa ai trebisaccesi che vi hanno votato, riconoscendo la vostra incapacità politica. Liberate la casa comunale dalla vostra inutile presenza. Lasciate che torni la politica, che torni l’esperienza, che torni la passione civile e politica che non sono dei disvalori, ma sono le condizioni necessarie per una nuova e migliore stagione per il buon governo della cosa pubblica».