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Toc-Toc! Centro Destra, se ci sei, batti un colpo… Stasi è già in campagna elettorale

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CORIGLIANO-ROSSANO – Toc-Toc! Hellò, c’è nessuno in casa? Che fine ha fatto il Centro Destra a Corigliano-Rossano? Le elezioni amministrative per la scelta del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale sono dietro l’angolo. Si voterà a primavera prossima, eppure in città non si muove una foglia. La gente è così disinteressata, poco coinvolta e motivata quasi come se l’appuntamento con le urne dovesse essere un pro-forma. E chi dovrebbe, oggi, giocare il ruolo predominante sembra, invece, giocare a nascondino. Su tutti le opposizioni in Consiglio comunale, che ormai sono un soggetto impalpabile, invisibile, non pervenuto da mesi, dacché avevano giurato nel 2019 guerra senza quartiere a Stasi si sono dissolte; poi il Centro Destra, la grande macchina che ha sempre macinato consensi sul territorio di Corigliano e Rossano, di cui lentamente si stanno perdendo le tracce. Almeno così pare.

Poco meno di un anno fa, l’11 novembre 2022, il primo incontro dei gerarchi della casa sovranista-liberale-moderata nella sede rossanese di Fratelli d’Italia dove furono gettate le basi di un’alleanza in vista delle elezioni. In quella occasione vennero fuori due priorità: la creazione di un programma condiviso e la consequenziale nascita di una coalizione aperta anche alla società civile. Su chi, invece, dovesse incarnare questo progetto politico unitario non c’era ancora discussione. E, a quanto pare, non ce n’è ancora adesso, nonostante siano trascorsi ben nove mesi da quell’incontro. A dire il vero, nella corazzata FdI-Fi-Lega-Azione (ammesso che siano ancora tutti insieme) non si vede ancora nemmeno l’ombra di un progetto politico e, quindi, di un programma su cui costruire consensi e coalizione. E siamo a poco meno di 9 mesi dall’ora X.

In realtà, chi ostenta sicurezza evidentemente ancora non ce l’ha. Gli spazi sociali di Corigliano e Rossano, che sempre sono stati animati da discussione, confronti e da un coinvolgimento emotivo pre-elettorale, continuano a rimanere vuoti e totalmente impassibili in prospettiva delle elezioni. In città l’argomento è fuori da ogni dibattito, sia politico che culturale. Le schermaglie tra parti opposte si consumano esclusivamente sui social – spesso toccando livelli bassissimi che dovrebbero essere censurate quantomeno per il pudore di chi legge – e sulla stampa. Proprio come se questo appuntamento non interessasse a nessuno tranne a qualche intimo o addetto ai lavori. Anzi, possiamo dire di più, le Amministrative 2024 sembrano sempre più un pro forma. Insomma, non c’è alcun fermento e le piazze continuano a rimanere incredibilmente vuote (sono lontanissimi i tempi in cui si andava nell’agorà cittadina per fare le cosiddette “operazioni verità” fuori dalle campagne elettorali) e si riempiono solo in occasione dei concerti organizzati da Stasi che, a torto o ragione, li trasforma in “predellini” elettorali. Non eravamo abituati a vedere un sindaco prendere la parola alla fine di ogni manifestazione per ribadire - approfittando delle folle oceaniche - l’impegno dell’Amministrazione comunale nell’offrire eventi e concerti. Proprio come solevano fare gli imperatori dell’antica Roma al termine degli spettacoli nell’Anfiteatro Flavio. E questi momenti si trasformano di fatto in ormoni per l’ego politico del primo cittadino e in corroborante di consensi. Tutto questo mentre dall’altra parte, quella che dovrebbe offrire l’alternativa, rimane il silenzio.

Cosa sta accadendo? L’ultimo segnale di convergenza (o coalizione) il centro destra, o parte di esso, lo ha dato qualche giorno fa, pubblicando – sempre sui social – una foto molto emblematica, di una serata conviviale alla quale erano presenti (almeno nell’istantanea) dirigenti locali di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. C’erano – su tutti – il senatore Rapani, la consigliere regionale Straface, il coordinatore cittadino azzurro Turano e il dirigente meloniano Caputo. Ora, se nella comunicazione politica nulla è casuale – e non lo è nemmeno in questo caso – quelle istantanee date in pasto ai social potrebbe dire tantissime cose.

Innanzitutto c’è un gioco di parte forte che unisce, senza smentite, l’area forzista con quella ex aennina in città e, allo stesso tempo, vede un atteggiamento tiepido nei confronti dei leghisti e dei moderati di centro, come Azione che, comunque è l’unica all’interno della casa del centro destra locale, ad essere rappresentata con un nutrito numero di rappresentanti in Consiglio comunale.

Cosa sta accadendo? C’è forse l’intenzione di creare il nocciolo duro FdI-Fi? Potrebbe essere una soluzione. E chi sarebbe il candidato? Uno che non nasconde velleità e giuste aspirazioni, da sempre, è Giuseppe Turano. Il suo nome, però, non sembrerebbe catalizzante dell’intera possibile coalizione allargata che va – dicevamo – dai sovranisti della lega ai moderati di Azione, includendo anche il cosiddetto civismo di centro.

Ma si sussurra anche un altro nome. Ed è quello del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Gioacchino Campolo, uomo di partito, con un pedigree di militanza di tutto rispetto, che è cresciuto a pane e gavetta. Non si sa, però, l’effetto che potrebbe fare il suo nome all’interno del circus centro-sovranista-moderato.

C’è poi la terza opzione, che invece potrebbe essere collante per una grande coalizione, ed è quella della candidatura a sindaco di Pasqualina Straface.

Il consigliere regionale di Forza Italia, intervenendo nei mesi scorsi al talk dell’Eco in Diretta, aveva smentito categoricamente una sua discesa in campo per le amministrative 2024. In politica, però, le posizioni cambiano facilmente perché sono cangianti dinamiche e strategie. La pasionaria forzista, quindi, potrebbe ritornare in gioco, con una investitura diretta da parte del presidente Roberto Occhiuto, e a quel punto con la benedizione di tutti i partiti che afferiscono alla casa del Centro destra. Includendo, quindi, anche Azione che è il partito agnostico per eccellenza ma in Regione ha giurato fedeltà assoluta alla linea del Governatore. Insomma, se la Straface scende in campo è sicuro che della partita faranno parte anche i calendiani di Giuseppe Graziano.

Diversamente è un terno al lotto che si chiarirà solo quando verrà fuori la proposta di una candidatura che non esclude nemmeno un soggetto terzo, un battitore libero che faccia “tana acchiappa tutti”. Che questo sia Stefano Mascaro? Difficile a dirsi. Anche perché l’ex sindaco di Rossano è uno di quelli che i “conti” elettorali li sa fare molto bene ed è dotato anche di una particolare dote di preveggenza. Se Mascaro rimarrà fuori dai giochi vuol dire che avrà fiutato venti sfavorevoli, diversamente si giocherà tutte le carte diplomatiche a sua disposizione per mettere insieme il centro destra, le aree moderate, del civismo e anche qualcuna che guarda a sinistra, per essere lui il candidato sindaco e proporre una coalizione grande e unita contro il sindaco uscente e in cerca di riconferma. Del resto fu proprio lui l’inventore della formula «Stasi si vince al primo turno e con un solo candidato avversario». Più chiaro di così!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.