Cariati, Le Lampare chiedono all'amministrazione di dissociarsi dalle misure di sospensione del Rdc
«La sospensione del reddito di cittadinanza è una delle scelte più scellerate compiute dal Governo di destra. Gli assistenti sociali e le associazioni hanno lanciato l'allarme: è una tragedia annunciata»
CARIATI - Il gruppo consiliare Le Lampare si dice preoccupato per le ripercussioni negative che lo stop al Reddito di Cittadinanza causerà ai cittadini; una vera e propria emergenza sociale che l'amministrazione dovrà essere pronta a fronteggiare.
«La sospensione del reddito di cittadinanza con un Sms per 169 mila famiglie italiane in grave difficoltà economica - affermano - è una delle scelte più scellerate compiute dal nostro Governo di destra. Al di là del modus operandi, il silenzio della Regione Calabria, guidata da Forza Italia e Fratelli d'Italia è ancora più scoraggiante. Il nostro lembo di terra è tra i più poveri d'Europa e sarà tra i primi ad avvertire tutto il peso di tale operazione di macelleria sociale. Noi non dimentichiamo che lo smantellamento di un sistema pubblico di protezione quale il reddito di cittadinanza si è accompagnato ad un ulteriore schiaffo alla dignità calabrese: la rimozione dell'ormai ex presidente calabrese INPS – Pasquale Tridico – da parte del suddetto Governo, reo confesso di aver lavorato con onestà e competenza, erogando 60 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie, nel periodo storico più difficile della nostra Repubblica».
«Anziché lavorare - proseguono - sulle falle all'interno di un sistema vitale per il nostro territorio e per i tanti che come noi si trovano in situazioni di indigenza, con sole opportunità di lavoro nero e/o sottopagato, si è tolto il paracadute ai reali bisognosi. Non è tollerabile il silenzio di fronte ad un Governo che combatte i poveri, favorisce gli evasori e incentiva la guerra. Chiediamo quindi all'Amministrazione di Cariati, in cui il centrodestra è ben rappresentato, di prendere una posizione netta, di distanziarsi da questa manovra di distruzione di massa, se hanno una conoscenza anche minima del tessuto sociale del nostro territorio».
«Chiediamo altresì a tutte le amministrazioni e agli enti locali del circondario di prepararsi ad affrontare una delle peggiori emergenze sociali, in una terra martoriata ancor prima di un'ipotetica introduzione dell'autonomia differenziata, auspicata dai loro partiti. L'INPS ha comunicato i dati sulle prime 10 province ordinate in base al maggior numero di sospensioni: al sesto posto, Cosenza (5.234) e al nono, Reggio Calabria (3.741). Stiamo accogliendo tristemente le richieste di aiuto di famiglie in preda al panico e alla paura, senza avere purtroppo potere decisionale».
«L'Ordine degli Assistenti sociali e le associazioni di volontariato - concludono - hanno lanciato l'allarme: è tragedia annunciata. Ci auguriamo politici che pensino al popolo e non alle elezioni, alla carriera e al tornaconto».